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Margherita Cassano, una donna in Cassazione per la prima volta

In Cassazione, per la prima volta, arriva una donna come presidente aggiunto. Margherita Cassano, magistrato con esperienza. Una scelta dettata dalla buona amministrazione di Palazzo Marescialli.

In Cassazione, per la prima volta, arriva una donna come presidente aggiunto. Margherita Cassano, magistrato con esperienza. Una scelta dettata dalla buona amministrazione di Palazzo Marescialli.

Per la prima volta in Italia e con voto unanime, una donna a capo della Cassazione. Presidente aggiunto è Margherita Cassano, il secondo magistrato d’Italia. Come presidente, sempre con voto unitario, il Csm ha scelto Pietro Curzio.

Le donne ascendono al potere

Dopo Marta Cartabia alla Corte costituzionale e Gabriella Palmieri a capo dell’’Avvocatura dello Stato, la scelta di Margherita Cassano in Cassazione ha un significato importate non solo dal punto di vista del merito ma anche simbolico, in una Magistratura ormai composta, per oltre il 50%, da donne. Secondo il Consiglio di Palazzo Marescialli:

Non dominano le correnti, ma scelte di buona amministrazione.

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Chi è Margherita Cassano

Margherita Cassano, presidente aggiunto Cassazione

Figlia del noto magistrato Pietro Cassano, colui che fece condannare Renato Curcio, da sempre impegnata in una magistratura indipendente, Margherita Cassano è nata a Firenze ma ha sangue lucano. 64 anni, oggi è presidente della Corte di appello di Firenze ed è una donna che ha dedicato la sua vita al lavoro. Fa parte della scuola fiorentina di Piero Luigi Vigna, il capo della procura e poi procuratore nazionale antimafia, un maestro nelle indagini di mafia e di terrorismo. Con Vigna la Cassano è stata pubblico ministero per molti anni. Ha coordinato le prime inchieste sui grandi traffici di stupefacenti e sulle infiltrazioni in Toscana della criminalità organizzata. Consigliere del Csm nel 1998, giudice in Cassazione per 13 anni, alla prima sezione penale, al Massimario, come vicedirettore del Ced (la struttura informatica della Corte), poi ancora componente delle sezioni unite penali. Nel 2015 viene nominata al vertice della Corte di appello di Firenze.

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