Home Storie Lush è la prima azienda che abbandona i social

Lush è la prima azienda che abbandona i social

Siamo stanchi di rincorrere gli algoritmi e non vogliamo pagare per apparire nel newsfeed.

Se siete tra gli oltre 500.000 follower di LushUK, probabilmente in questi giorni vi sarà capitato di leggere questo annuncio nel feed di Instagram dell’azienda. Il brand di cosmetici bio noto per il suo impegno in favore dei diritti degli animali, infatti, ha preso una decisione inaspettata quanto sconvolgente: chiudere alcuni dei suoi canali social per tornare all’interazione diretta tra produttore e cliente. Decisione definitiva? Disperata manovra pubblicitaria per un’azienda che già aveva chiuso il 2018 in perdita? Non lo sappiamo, ma la notizia di certo fa discutere, come si legge negli oltre 1.300 commenti presenti sotto il post. Come mai nell’era della comunicazione social uno dei brand più di successo sceglie di fare un passo indietro e affidarsi a meccaniche più obsolete e che certo rendono più difficile raggiungere e soddisfare il pubblico?

Recuperare il senso di community grazie all’interazione diretta

Le ragioni di una decisione così coraggiosa vengono esposte dall’azienda stessa nel testo del post:

I social media rendono sempre più difficile parlare tra noi in maniera diretta. Abbiamo deciso di dire addio ad alcuni dei nostri canali social e tornare alla conversazione privata. Siamo una comunità, lo siamo da sempre. Siamo certi di poter fare rumore con le nostre voci, perché è così che si crea un cambiamento, che si sfidano le regole. Vogliamo che l’idea di social sia legata al concetto di passione, piuttosto che di like.

 

Come funzionerà adesso: solo telefono, email e chat

Se quindi amate scorrere il coloratissimo feed costellato di bath bombs, unguenti e vetrine che solo a guardarle mettono allegria, avete tempo fino alla fine di questa settimana, poi i canali Instagram, Twitter e Facebook dell’azienda verranno disattivati. Nessuna comunicazione ufficiale per gli account Youtube e Pinterest, che pare potrebbero venire risparmiati dal destino dei loro compagni made-in-Zuckerberg. Una volta disattivati i profili, sarà possibile contattare il brand via telefono, email o sulla chat del sito web. L’azienda ha dichiarato che il team di assistenza lavorerà alacremente per rispondere a tutti e conclude: “Non è la fine, è solo l’inizio di qualcosa di nuovo”.   di Marianna Chiuchiolo

Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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