Luca Traini, confermata dalla Cassazione la condanna a 12 anni per strage

Ieri la Cassazione ha confermato la condanna a 12 anni di reclusione per Luca Traini, artefice nel 2018 di una sparatoria a Macerata ai danni di sei immigrati.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img

Ieri la Cassazione si è pronunciata sul caso del 31enne Luca Traini ed ha confermato la condanna a 12 anni di reclusione, con l’accusa di strage e l’aggravante dell’odio razziale, per aver sparato il 3 febbraio 2018 a Macerata a sei migranti, che, quasi per miracolo, riuscirono però a sopravvivere al raid.

La vicenda, risalente a tre anni fa, aveva monopolizzato le voci della cronaca, soprattutto per il legame con l’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana fuggita da una comunità di recupero, uccisa e poi fatta a pezzi, sempre a Macerata, da Innocent Oseghale, pusher nigeriano.

Luca Traini, infatti, aveva tentato in un primo momento di “giustificare” le sue azioni dicendo di voler vendicare l’uccisione della ragazza, avvenuta pochi giorni prima.

La tentata strage di Luca Traini: gli avvenimenti di Macerata del 3 febbraio 2018

luca traini condannato a 12 anni di carcere

I primi mesi del 2018 erano quelli del boom salviniano, quelli dell’attacco senza riserve al centro-sinistra, del consolidamento di presunte politiche di sicurezza contro l’arrivo degli immigrati, quelli della lotta all’invasione dei clandestini, dipinti come il pericolo nazionale più allarmante, con i loro omicidi, i loro stupri, gli scippi, le rapine, i furti, le violenze e le aggressioni.

In questo contesto veniva uccisa e fatta a pezzi a Macerata Pamela Mastropietro per mano di un pusher nigeriano, Innocent Oseghale, oggi condannato all’ergastolo. E l’episodio, come si può immaginare, apriva a strumentalizzazioni politiche neanche troppo velate, con Matteo Salvini che accusava la sinistra di avere le “mani sporche di sangue” per l’omicidio della ragazza.

Passati pochi giorni da quel raccapricciante avvenimento, il 3 febbraio, alle 11 di mattina, nel centro di Macerata venivano esplosi da un’Alfa 147 nera alcuni colpi di pistola: era Luca Traini che sparava verso alcuni migranti. I Carabinieri si lanciavano così al suo inseguimento, che sarebbe durato circa due ore, mentre l’uomo continuava a fare fuoco contro i neri sui marciapiedi. Colpirà 5 ragazzi ed una donna, tutti immigrati, provenienti rispettivamente da Mali, Nigeria, Ghana e Gambia. Le vittime, fortunatamente, riusciranno a salvarsi.

L’uomo, fermato dopo aver esploso due caricatori, era poi sceso dall’auto con la bandiera tricolore legata al collo e, dopo aver fatto il saluto romano, urlava “Viva l’Italia” davanti al monumento dei caduti, arrendendosi volutamente alle forze dell’ordine.

Successivamente emergerà che il Traini fosse legato ad ambienti dell’estrema destra e candidato con la Lega Nord alle comunali di Corridonia nel 2017.

Leggi anche: Mondiali 2022, in Qatar morti almeno 6.500 lavoratori immigrati durante i lavori

Luca Traini dopo la tentata strage: “Volevo fare qualcosa contro l’immigrazione”

luca traini condannato a 12 anni di carcere

Negli interrogatori immediatamente successivi al folle raid, Luca Traini raccontava come il suo intento iniziale fosse quello di uccidere Oseghale, il pusher nigeriano accusato dell’efferato omicidio della Mastropietro.

Il piano era quello di presentarsi direttamente in tribunale e farlo fuori, ma poi il pensiero dello schieramento di forze dell’ordine che si sarebbe trovato davanti lo aveva distolto da quell’idea, facendolo propendere per l’opzione di spari casuali per strada sui neri. Come a dire che una strage simbolica ai danni di neri innocenti avrebbe riscattato la Mastropietro, vittima di un mostro come Oseghale, un nero, e quindi automaticamente vittima dell’immigrazione.

Ma Luca Traini precisava agli inquirenti:

Non ho sparato a caso su tutte le persone di colore: quando ho visto delle bambine africane che attraversavano la strada, per esempio, ho sparato in aria per non colpirle.

Io volevo fare qualcosa contro l’immigrazione, perchè il fenomeno dei clandestini va stroncato.

La tentata strage di Luca Traini: la condanna definitiva

In primo grado veniva inflitta a Luca Traini con rito abbreviato la condanna a 12 anni di carcere, confermata poi dalla sentenza della Corte d’assise d’appello di Ancona del primo ottobre 2019.

Ieri la Cassazione ha reso definitiva tale sentenza, condannando il Traini non solo a 12 anni di carcere per strage con l’aggravante dell’odio razziale, ma anche al pagamento delle spese processuali sostenute dalle parti civili: rientrano tra queste, oltre che le persone ferite, anche il Comune di Macerata e il circolo del Pd preso di mira dal trentunenne durante la sparatoria.

Marco Dall’Olio, il sostituto procuratore generale della Suprema Corte, ha ampiamente sollecitato la conferma della condanna, ritenendo, contrariamente alla difesa, sussistente il reato di strage e sottolineando che, durante la sparatoria, “chiunque si fosse trovato a passare di là, sarebbe potuto essere attinto dai colpi”.

Leggi anche: La sfida di Aboubakar: “Mai più invisibili, daremo voce a chi non l’ha mai avuta”

spot_img

Correlati

Stellantis, approvato il maxi stipendio del CEO Carlos Tavares: quanto guadagnerà al giorno

Il 70,2% degli azionisti di Stellantis, nata dalla fusione di PSA e Fiat-Chrysler, ha...

Zelensky dopo gli attacchi iraniani avanza una proposta agli alleati occidentali

Dopo l'attacco dell'Iran contro Israele, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avanzato una specifica...

Israele chiede all’ONU tutte le sanzioni possibili per l’Iran: qual è stata la risposta?

Secondo il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, il Medio Oriente si trova attualmente "sull'orlo...
Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
spot_img