Immaginate di essere una giovane donna che, giunta ad un punto cruciale della sua vita, si ritrova davanti ad un bivio: da un lato la strada più antica del mondo, quella che molte prima di lei hanno percorso, ossia quella di essere una madre e di dedicare il proprio tempo ai figli; dall’altro lato la strada in salita, che prevede altri tipi di ostacoli e di soddisfazioni, cioè una vita dedicata alla carriera professionale. Nonostante gli anni passino e le abitudini condivise siano in continua evoluzione, molte donne si ritrovano a dover scegliere nel 2019 fra le due alternative, ma, a differenza del passato, non tutte scelgono l’una a discapito dell’altra. La soluzione si chiama smart working. Leggi anche: Smart working, fa felici i dipendenti ma anche le aziende
Donna, smart working e work-life balance
Sono tante le definizioni di smart working, ma in generale si può dire che sia una nuova filosofia manageriale i cui concetti chiave sono flessibilità e autonomia applicati a più elementi, dalla scelta degli spazi a quella degli orari e degli strumenti da utilizzare, al fine di responsabilizzare i risultati. Il ripensamento intelligente dell’attività lavorativa, senza dubbio, favorisce il superamento del gender gap e migliora il cosiddetto work-life balance. Quest’ultimo si traduce come bilanciamento tra la vita lavorativa e aspetti della vita privata, ad oggi una delle qualità maggiormente richieste soprattutto dalle nuove generazioni. Molti, a parità di stipendio o anche essendo meno retribuite, preferiscono avere più tempo da dedicare alla famiglia, senza però rinunciare al lavoro. Ricordiamo, però, che lo smart working non è semplicemente un’iniziativa di work-life balance e welfare aziendale, ma una lenta rivoluzione che implica un profondo cambiamento culturale e un’evoluzione dei modelli organizzativi aziendali. Un processo profondo e lento che va studiato step by step e che presuppone una governance integrata tra gli attori coinvolti. Dopo alcuni anni di diffidenza e resistenza, anche l’Italia e le sue aziende si sono aperte al lavoro flessibile. Nel 2018 gli smart worker erano ormai 480mila, in crescita del 20%, inoltre più della metà delle grandi imprese e l’8% delle PMI ha iniziative concrete di smart working, grazie anche alla legge sul Lavoro Agile dello scorso anno. A sfruttare i benefici del lavoro flessibile sono soprattutto le donne, le quali grazie alla nuova prospettiva lavorativa sono più motivate, più produttive e capaci di destreggiarsi tra obblighi professionali e personali.
Storie di mamme e donne in carriera
Era il 2014 e sono andata alla ricerca di un capo che concepisse questo metodo: l’ho trovato solo negli stranieri. Oggi però le cose sono cambiate anche in Italia e le aziende cominciano ad aprirsi a questa metodologia lavorativa che è il massimo per una mamma.
Valeria si sveglia due ore prima dei bambini, lavora da remoto, poi prepara la colazione e accompagna i figli a scuola prima di tornare a casa e rimettersi al PC. Il pomeriggio lo dedica ai bambini e ricomincia a lavorare intorno alle 6, quando torna a casa il marito, oppure dopo cena. Due giorni a settimana, invece, va a Milano negli uffici di Copernico.
Una delle condizioni chieste al mio datore di lavoro, in fase di assunzione, era un ufficio vicino alla stazione e all’interno di una struttura funzionale con segreteria e reception che potessero raccogliere posta e comunicazioni da consegnarmi i giorni che ero lì.
Inoltre, quando è a Milano, Valeria incontra altre persone che lavorano negli uffici di Copernico, fa networking, partecipa ad alcuni incontri e riesce a fare vita di azienda. In questo modo ha raggiunto il perfetto equilibrio tra vita privata e lavorativa. Sabrina Ronca, HR di Alphaomega, si è trasferita da Milano a Pescara, la città del compagno, quando è nato suo figlio.
Ero sicura di dover lasciare il mio lavoro, invece la mia azienda mi ha offerto la possibilità di lavorare 3 giorni da Milano e 2 da casa. Sono riuscita a gestire il periodo dell’allattamento e oggi riesco a dedicare le giuste attenzioni a mio figlio. Certo, non è semplice, ma per noi donne è la soluzione per poter passare il tempo con i nostri bambini.
Elisa Boccaccini, responsabile comunicazione di Machiavelli Music, lavora nella sede Copernico di Torino e apprezza le possibilità di networking degli uffici smart:
Una mamma che lavora passa la maggior parte del suo tempo a casa o in ufficio; spazi come questi di Copernico ti permettono di incontrare gente, fare nuove conoscenze: è un luogo stimolante.
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