L’incubatore di startup più grande al mondo punta su Milano

Valentina Cuppone
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone, classe 1982. Caporedattore de Il Digitale. Formazione umanistica, una laurea in Lettere Moderne e una specializzazione in Comunicazione della cultura e dello spettacolo all’Università di Catania. Curiosa e appassionata di ogni cosa d’arte, si nutre di libri, mostre e spettacoli. Affascinata dal mondo della comunicazione web, il suo nuovo orizzonte di ricerca è l''innovazione.
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Milano, capitale europea per antonomasia della moda e del design, pregnante nel campo finanziario ed economico, cosmopolita e geograficamente al centro del corridoio europeo, Milano gioca la sua partita di rafforzamento della propria reputazione a livello mondiale grazie anche alla capacità di valorizzare le proprie risorse. Intellettuali, innovative, tecnologiche, imprenditoriali. Il Politecnico di Milano si fa promotore di un sistema che guarda alla crescita, allo sviluppo e all’innovazione, superando non pochi ostacoli. Il PoliHub, l’Innovation District e Startup Acceleretor del Politecnico di Milano istituito nel 2000 nel Campus di Bovida, ecosistema in cui si intrecciano fitte relazioni tra startupper, laboratori universitari e aziende, che al World Incubetion Summit di Toronto, svoltosi lo scorso febbraio, ha conquistasto il terzo posto in un ranking che ha visto la valutazione di circa 1300 incubatori al mondo. Secondo l’Ubi Global, società indipendente svedese che si occupa della mappatura delle attività di cluster in grado di creare le condizioni per l’avvio di nuove imprese attraverso la condivisione di spazi e competenze tra ricercatori, imprenditori e manager, la realtà milanese si piazza dopo l’inglese SETsquared e il canadese DMZ. I criteri presi in considerazione per stilare la graduatoria sono stati essenzialmente tre: – impatto dell’ecosistema di innovazione – valore generato per le startup incubate, come ad esempio le relazioni con le imprese, le università, i finanziatori – l’attrattività, la qualità dei servizi offerti e della rete creata

La Cina sposa Milano, già sul podio dell’innovazione

Dato il prestigio riconosciuto all’istituzione milanese, non può certo stupire che il più grande incubatore di startup al mondo, il Tus Star cinese, ha deciso di istaurare un contatto diretto con l’Europa in materia di formazione e innovazione tecnologica in suolo italiano, preferendo Milano ad altre capitali europee. Quella che si è insediata nel territorio italiano è una realtà solida che investe nelle nuove tecnologie e nelle startup gettando ponti verso paesi dai quali poter trarre ulteriore linfa. E uno di questi ponte è stato costruito verso l’Italia. Un’occasione importante non solo per la città di Milano. Si tratta del più grande generatore di innovazione tecnologica del pianeta. Con dimensioni strepitose, l’organizzazione di questo immenso Campus si scandisce attraverso l’articolazione di incubatori specializzati in diverse discipline e delocalizzate in aree strategiche del territorio cinese selezionate dal governo. Un sistema a emanazione statale attivo dal 1999 che affronta tematiche quali design, della robotica, dell’industria 4.0. Il Tus Star Incubetor è controllato dalla Tus Holding ed è affiliato a una delle università più prestigiose del mondo, la Tsinghua University. Come spiega Stefano Manetti, Consigliere Delegato di PoliHub in un articolo pubblicato su EconomyUp: “Il Ttus Star è una realtà che comprende circa 5 mila aziende, coinvolgendo il territorio per un totale di 200 mila mq e superando nel 2016 gli 8 miliardi di euro di fatturato”.

L’accordo fra il Politecnico di Milano e la Tsinghua di Pechino

Il 17 aprile nasce a Bovida la Joint Platform, la piattaforma in cui confluiranno gli investimenti cinesi e per mezzo della quale le competenze sino-italiane coadiuveranno per la creazione del più importante hub europeo per l’innovazione. Un cluster di novità tecnologiche e imprenditorialità che pone Milano al centro di una scelta che accresce il processo di internazionalizzazione in atto già da qualche anno in seno all’università milanese. La collaborazione con gli orientali è una costruzione che si sedimenta attraverso patti bilaterali stipulati il 22 febbraio 2017 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente della Repubblica Popolare cinese Xi Jinping. L’accordo per la fondazione dell’hub in terra meneghina è stato siglato a Pechino il 23 febbraio 2017 dal Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta insieme al Presidente di TUS Star Zhang Jinsheng. Nell’ambito dello sviluppo tecnologico, la trattativa si pone gli obiettivi di: – cooperazione in materia di ricerca tra l’ateneo italiano e quello cinese – favorire lo sviluppo di progetti sino-italiani in chiave partecipativa – promuovere startup create dalla sinergia dei due incubatori di riferimento degli atenei in questione

I must: ricerca, design e tecnologia

Gli ambiti di ricerca vengono individuati principalmente nel design e nell’innovazione tecnologica. Nasce così la Sidera srl – Sino Italian Design, Innovation, Education and Research Alliance tra la Tus Holding (60%) e la Fondazione Politecnico di Milano (40%), frutto di una volontà di collaborazione iniziata circa un decennio fa, quando il Politecnico di Milano sceglieva la Cina come partner di riferimento internazionale. Nell’area di Bovisa Tech si vedranno sorgere i centri di ricerca e sviluppo delle imprese cinesi offrendo alle realtà italiane un’occasione importante per entrare in contatto con il mercato asiatico, con la loro efficienza tecnica, la loro capacità di razionalizzazione dei costi e la ricerca della massima performance. La partnership si baserà anche sui temi della ricerca e della formazione, prevedendo progetti di doppia laurea a livello universitario, corsi di formazione post graduate ed Executive PHD e l’accesso ai servizi dei numerosi laboratori del Politecnico.Un’occasione importante per creare contatti con nuovi mercati e per attrarre nuovi investimenti. Un segno forte di incoraggiamento e riconoscimento del ricco milieu presente a Milano. E nell’Italia tutta. di Valentina Cuppone

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