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Arianna, sospesa dalla polizia per un tatuaggio che da anni non ha più

Premiata per aver sventato una rissa mentre era fuori servizio, nello stesso giorno riceve una sospensione dalla polizia per via di un tatuaggio che già da anni aveva rimosso con il laser.

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Arianna Virgolino ha venduto la sua macchina per potersi permettere un avvocato. Perché? Questa ragazza è la protagonista di una storia che, cinicamente, si potrebbe dire tipicamente italiana. Classe 89, agente della polizia di Stato, la trentunenne Arianna Virgolino è stata premiata dal questore e sospesa della polizia nello stesso giorno. Suo merito è stato aver sventato una rissa mentre era fuori servizio. Suo demerito aver avuto un tatuaggio, un cuoricino sul polso fatto a 18 anni e rimosso con il laser.

Le preselezioni della polizia

Arianna Virgolino, promettente poliziotta, rischia la carriera per un cuoricino sul polso oramai non più visibile. Il problema è stato che al momento della preselezione per entrare in polizia, il tatuaggio di Arianna in parte era ancora in rilievo, poiché la rimozione con il laser ha bisogno di più sedute per essere efficacie. Racconta Arianna:

Il tatuaggio era quasi sparito ma ho preferito essere corretta. Pensavo mi avrebbero apprezzato, invece mi hanno messo alla porta.

Infatti, la sua sincerità le è costata la bocciatura: non idonea. L’aspirante agente non si scoraggia e fa ricorso al Tar. Lo vince. Così entra in polizia e inizia a lavorare nella sottosezione di Guardamiglio della Polstrada di Lodi.

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Nello stesso giorno il questore la premia e la polizia la sospende

Una sera Arianna, mentre è fuori servizio, esce con i colleghi. Vicino a loro scoppia una rissa tra latinoamericani che maneggiano bottiglie di vetro. Arianna Virgolino interviene con i colleghi e riesce a calmare la situazione. Per i meriti di servizio, il 7 novembre 2019 il questore di Lodi le farà arrivare un premio. Nello stesso giorno, però, arriva la sentenza del Consiglio di Stato che, a causa di quel vecchio tatuaggio che ormai da anni non è più visibile, la esclude dalla polizia. Racconta Arianna:

Due ore dopo consegnavo pistola, manette e distintivo e uscivo per sempre dalla polizia: la sospensione mi è stata notificata nello stesso giorno dell’encomio per meriti di servizio. La cosa incredibile è che in servizio non ho mai avuto quel tatuaggio.

Arianna è determinata a tornare a lavoro e sta sostenendo le spese legali di un ricorso per venire a capo di questa storia. Intanto però, è stata allontanata dal servizio, sospesa, ma non licenziata. Con lei altri tre compagni di corso combattono la stessa battaglia.

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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