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A Scandiano la prima Comunità di Autoconsumo Collettivo taglia le spese del 60%

La Comunità di Autoconsumo Collettivo di Scandiano in Emilia Romagna, un modello per la sostenibilità condivisa da replicare.

Sono 48 le unità abitative che costituiranno la Comunità di Autoconsumo Collettivo a Scandiano, piccolo centro in provincia di Reggio Emilia.

Una comunità energetica condominiale, che promette una riduzione delle spese in termini di bollette per la luce del 60% e ben 30 tonnellate di emissioni di anidride carbonica in meno all’anno.

Il progetto, promosso dall’associazione consortile emiliana ART-ER, cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna ed Enel X in collaborazione con l’ENEA e l’Università di Bologna, si inserisce nelle politiche nazionali di crescita sostenibile e di abbattimento dell’uso di risorse non rinnovabili.

La comunità energetica condominiale di Scandiano

Grazie all’interazione tra pannelli fotovoltaici e impianti di accumulo specificamente progettati per il maxi-condominio, la Comunità di Autoconsumo Collettivo di Scandiano potrà fornire energia elettrica alle 48 abitazioni – 20 private e 28 gestite da Acer Reggio Emilia –  di cui è costituito il grande immobile, oltre ad alimentare macchine elettriche grazie all’installazione di apposite colonnine di ricarica nel cortile pertinenziale allo stabile.

I promettenti risultati del monitoraggio sulla Comunità di Autoconsumo Collettivo

I dati, raccolti in fase sperimentale sin dal 2020, non lasciano dubbi sulla bontà e sul vantaggio dell’iniziativa, nell’attesa che la comunità energetica del condominio di Scandiano entri in attività a pieno regime:

  • meno 60% di prelievo di corrente elettrica dal gestore nazionale dei servizi, e quindi un risparmio evidente in bolletta
  • meno 30 tonnellate di CO2 immesse nell’atmosfera ogni anno
  • più 62.300 kWh prodotti ogni anno da una fonte rinnovabile e pulita come quella solare
  • più incentivi grazie alle attuali agevolazioni fiscali per l’impianto e l’installazione
  • più entrate per ciascun utente che potrà beneficiare dai 5 ai 15 centesimi ogni kWh grazie alla legge sull’autoconsumo e sulle comunità energetiche.

Le fasi del progetto

Comunità di Autoconsumo Collettivo_Il condominio di Scandiano

Il progetto della Comunità di Autoconsumo Collettivo di Scandiano prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico da 60kW sul tetto del condominio coadiuvato da un sistema di accumulo con una capacità pari a 115,2 kWh, che messi in posa entro la fine del 2021.

A partire dal 2022 sarà introdotta una “flotta” di veicoli elettrici in condivisione, sul modello del car sharing, per i condomini, che potranno rifornirsi dalle colonnine autoalimentate grazie agli impianti di accumulo previsti.

Entro la fine del 2023 la comunità energetica condominiale dovrebbe raggiungere la piena autonomia.

Leggi anche: Nuovi orizzonti del fotovoltaico: arriva l’auto solare

Il finanziamento della Comunità di Autoconsumo Collettivo di Scandiano

Secondo il programma dell’ART-ER, un terzo dei pannelli fotovoltaici e l’intero sistema degli impianti di accumulo saranno finanziato grazie al Superbonus 110% mentre il restante usufruirà dell’Ecobonus al 50% .

Ciò che rimane delle spese sarà equamente ridistribuito tra gli abitanti del condominio, che però potranno recuperare in tempi rapidi i costi previsti. Grazie infatti all’incentivo di cui abbiamo accennato, ogni utente riceverà 5 centesimi ogni kWh prodotto e 15 centesimi ogni kWh di autoconsumo.

La ripartizione in base ai consumi

Una delle questioni più difficili da risolvere secondo i progettisti sarà quella di analizzare i profili di consumo e di fabbisogno energetico di ogni utente, per favorire, attraverso campagne di sensibilizzazione mirate, l’accettazione della comunità energetica e la condivisione degli obiettivi in materia di tutela e salvaguardia dell’ambiente.

L’ENEA partecipa in tal senso al monitoraggio dei modelli di consumo per individuare le soluzioni tecnologicamente più appropriate di caso in caso. Ad esempio l’elezione di pompe di calore al posto di riscaldamenti a gas potrebbe migliorare l’equa distribuzione di energia elettrica a ciascuna unità.

Un modello da replicare per l’edilizia sociale

Come ha affermato Sauro Saraceni, membro dell’ART-ER, quella di Scandiano dovrebbe costituire un esempio di comunità energetica e di autoconsumo, integrata da soluzioni di mobilità, non solo per la regione, ma per tutta l’Italia. Entro il 2050, infatti, l’Emilia Romagna ha messo in campo una strategia che permetta di raggiungere la neutralità carbonica del territorio e l’impiego di energie rinnovabili al 100% per la produzione di energia elettrica entro il 2035.

Soprattutto laddove esistono strutture di edilizia sociale che notoriamente ha maggiori difficoltà a tenere il passo con l’innovazione in campo di rinnovabili e approvvigionamento di energia elettrica.

Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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