Bari, insulti omofobi sui social: “Depravata, tua madre doveva abortire”

Oggi 17 maggio si festeggia la giornata contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, eppure ancora una volta si è assistito a episodi discriminatori, questa volta a Bari.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Insulti omofobi. Stavolta l’ennesimo episodio di discriminazione è avvenuto a Bari ai danni di una ragazza di 18 anni, che si è vista indirizzare sui social ogni tipo di insulto.

L’atto discriminatorio è avvenuto recentemente, proprio in concomitanza con la giornata di oggi.

In data odierna infatti si festeggia la Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia.

La ricorrenza è stata scelta in questa data poiché il Il 17 maggio del 1990 l’omosessualità è stata rimossa dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Nei giorni ormai concitati dal tanto atteso Ddl Zan l’Italia si rende ancora troppo spesso teatro di deprecabili atti e insulti omofobi. Una mentalità che facciamo purtroppo fatica a sradicare.

Insulti omofobi a una diciottenne di Bari: “Bruciate nei forni bastardi”

Insulti omofobi a una diciottenne di Bari: "Bruciate nei forni bastardi"

“Siete la feccia umana”, “anormali”, “schifosa lurida”.

Questi sono solo alcuni degli insulti omofobi che una giovane diciottenne di Bari ha dovuto subire sui social.

Ancora una volta a essere bersagliati sono i più giovani, che anche grazie a un’evoluzione della mentalità legata al passo con i tempi (anche se in Italia ancora troppo lentamente) finalmente trovano la forza e il coraggio di non doversi vergognare di amare o provare attrazione verso una persona dello stesso sesso.

Nei casi più estremi molti ragazzi sono costretti a dover fare i conti con l’odio dei propri coetanei o addirittura della propria famiglia.

Gli insulti e le minacce

Stavolta la denuncia arriva dalla Puglia dove una giovane adolescente, maggiorenne, ha denunciato l’episodio all’organizzazione no profit Mixed lgbti con sede a Bari.

Dopo essere stata ripetutamente bersagliata sui suoi canali social da un profilo che si è poi rivelato falso, la giovane ragazza ha cominciato a ricevere delle chiamate sul suo profilo al quale non ha subito deciso di rispondere:

Rispondi se hai il coraggio.

Oppure sai essere solo una depravata schifosa lurida?

La diciottenne dopo qualche comprensibile riluttanza sceglie di rispondere alla telefonata invitando la persona dall’altro lato, che continua ad insultarla, a partecipare alla manifestazione che si terrà anche a Bari a sostegno della legge Zan.

La persona dall’altra parte rifiuta l’invito e poi rincara la dose d’insulti: 

Non so se questa malattia è trasmissibile.

Tramite l’organizzazione no profit, la giovane ragazza ha fatto sapere:

La decisione di denunciare deriva dalla necessità di far sentire meno soli tutti coloro che subiscono insulti omofobi.

Io ho un bel rapporto con la mia famiglia, ma qualcun altro avrebbe reagito molto male a tutto questo odio: è bene che la gente sappia cosa subiamo ancora nel 2021.

Insulti omofobi: oggi la Giornata internazionale contro l’omofobia

Insulti omofobi: oggi la Giornata internazionale contro l'omofobia

Secondo i dati di Ilga Europe, l’Italia è al 35esimo posto della classifica dei Paesi Europei per politiche a tutela dei diritti umani e dell’uguaglianza delle persone Lgbt+. 

Gay Help Line segnala più di 50 contatti al giorno, fra chiamate e chat. Sono più di 20mila l’anno. La maggior parte, circa il 60%, di chi chiede aiuto ha fra i 13 e i 27 anni.

Sono ragazzi e ragazze che cominciano ad affrontare problemi in casa, con il coming out. Ha problemi un giovane su due e la percentuale aumenta al 70% per le persone transsessuali.

Il 36% dei minori si vede rifiutato da famiglia e amici al momento del coming out. Per il 17% dei ragazzi maggiorenni che hanno contattato la linea d’ascolto il coming out ha comportato la perdita del sostegno economico da parte della famiglia.

Continuano le minacce

Gay Help Line riporta un aumento dei ricatti e delle minacce subiti dalle persone Lgbt, gli episodi nell’ultimo anno sono aumentati dall’11 al 28%. Sono saliti i casi di mobbing e discriminazioni.

Il 30% degli studenti Lgbt+ che ha contattato la Gay Help Line ha poi detto di aver subito episodi di cyberbullismo e hate speech online, come il caso della ragazza di Bari.

Leggi anche: Maurizio Costanzo Show, scontro Zorzi-Platinette: “I gay hanno un senso del vittimismo esagerato”

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