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Hawaii, 8 ore in mare: “Papà mi ha insegnato come sopravvivere nella natura”

Annelise è una dei sopravvissuti ai terribili incendi delle Hawaii. La donna si è trasferita a Maui sette anni e mezzo fa e oggi ha raccontato come è riuscita a scampare al peggio.

Gli incendi che hanno devastato le Hawaii hanno sconvolto gli Stati Uniti. Per il Paese a stelle e strisce, il rogo di Maui è il peggiore degli ultimi cento anni, con un totale di 93 vittime (almeno al momento).

Adesso andrà chiarito anzitutto cosa è andato storto. Perché, forse, una tragedia simile poteva essere evitata. Le 80 sirene d’emergenza dell’isoletta non hanno suonato e i cittadini non hanno ricevuto nessuna allerta. Il vento, poi, ha trascinato il fuoco con gli effetti devastanti che conosciamo. Le persone hanno provato a fuggire. Chi in macchina, chi in mare.

Incendi Hawaii, la sopravvissuta: “Non avevamo tempo di pensare, abbiamo seguito l’istinto”

Incendi Hawaii, la sopravvissuta: "Non avevamo tempo di pensare, abbiamo seguito l'istinto"

Annelise Cochran è una dei sopravvissuti ai terribili incendi delle Hawaii. La donna si è trasferita a Maui sette anni e mezzo fa e al Corriere della Sera ha raccontato come è riuscita a scampare al peggio, fuggendo con due vicini: Edna, di mezz’età, e Freeman, un 86enne che fatica a camminare.

I tre sono rimasti nascosti oltre il muretto che delimita la passeggiata, sulle rocce che scendono verso l’Oceano. Per otto lunghissime ore. E questa scelta si è rivelata fondamentale.

Ci siamo salvati a vicenda: avevamo uno scopo. Non avevamo tempo di pensare, abbiamo seguito l’istintoha detto AnneliseCon Edna abbiamo detto agli altri di respirare attraverso le maglie bagnate, di sputare quando tossivano e non deglutire, ci siamo spostati a seconda del vento”.

Gli incendi e il rischio ipotermia

Durante gli incendi Annelise ha dovuto fare i conti pure col rischio di ipotermia, che è molto concreto dopo tutto quel tempo fradici. Per evitare il pericolo, Annelise si è arrampicata sui massi e ha trattenuto il fiato mentre si faceva scaldare dalle fiamme a riva, dove esplodevano le auto.

Lei e Edna si sono tenute sveglie a vicenda, ma per Freeman non c’è stato nulla da fare: l’86enne non è sopravvissuto alle esalazioni tossiche. Annelise ricorda di avergli chiesto se stava bene e l’anziano, che ormai non poteva più parlare, le ha fatto lo “shaka”, gesto tipico dei surfisti e della cultura hawaiana.

Incendi Hawaii, il racconto di Annelise: “Mio padre mi ha insegnato come sopravvivere nella natura”

Quando i terribili incendi si sono finalmente placati, oltre a Annelise ed Edna sulla spiaggia c’erano circa quaranta persone. Ora la ragazza è sfollata al War Memorial di Wailuku. Della terribile esperienza è rimasta un’escorazione sulla coscia a forma di cuoricino: se la tatuerà, a memoria del suo “miracolo”, come lei lo definisce.

Quando ero molto giovane, mio padre è mancato e io fui tra i suoi primi soccorritori – ha raccontato Annelise – Questa, in realtà, non è la prima tragedia della mia vita. Papà era uno scout, andavo in campeggio con lui e mi ha insegnato come sopravvivere nella natura. Non mi ero accorta del segno e, la mattina dopo, quando l’ho visto, ho capito che il mio piccolo angelo custode mi aveva protetto”.

In ultimo, il pensiero di Annelise è andato al posto che ormai è diventato casa sua: “A lungo la vita qui non tornerà come prima. Tra un mese, tra un anno, magari gli altri si dimenticheranno, ma noi continueremo a soffrire”.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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