La parabola redentiva di Simon Leviev, da truffatore su Tinder a bravo ragazzo

Simon Leviev, conosciuto come “Il truffatore di Tinder”, dopo aver scontato la pena, ora è libero e si dedica ad attività legali sempre nel mondo delle app.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Il truffatore di Tinder è diventato famoso in seguito all’uscita su Netflix di un documentario incentrato sulla sua vicenda. Simon Leviev, questo il nome del truffatore, contattava le donne su Tinder, app di incontri tra le più popolari al mondo, spacciandosi per un ricco magnate di diamanti, per poi derubarle.

Nel 2019 è stato catturato dalla polizia con un passaporto falso in Grecia ed è stato condannato in Israele a 15 mesi di prigione per furto, frode e falsificazione di documenti ma in seguito è stato rilasciato per buona condotta dopo soli cinque mesi. Pur essendo ricercato anche in Svezia, Inghilterra, Germania, Danimarca e Norvegia le accuse non sono collegate ai suoi crimini in Europa, tanto che le tre vittime, Cecilie Fjellhøy, Pernilla Sjöholm e Ayleen Charlotte, le quali hanno testimoniato contro di lui nel documentario, sono tuttora indebitate.

Pare che Leviev, secondo quanto stimato, avrebbe sottratto alle sue vittime 10 milioni di dollari.

Il truffatore di Tinder: cosa fa oggi

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Il truffatore di Tinder, per mantenere uno stile di vita di un certo livello, basato su aerei privati, vestiti costosi, abiti di lusso e viaggi in luoghi esclusivi, si spacciava per il figlio di un ricco magnate di diamanti. Contattava le donne sulla piattaforma e le portava in vacanza, per il primo appuntamento, in luoghi da sogno.

In seguito raccontava alle stesse che una organizzazione misteriosa in cui era coinvolto avreva minacciato di rapirlo e ucciderlo se non gli avesse dato loro del denaro. Per questo chiedeva alle malcapitate un aiuto economico in contanti perché per motivi di sicurezza sarebbe stato meglio non usare le carte. L’epilogo della vicenda, raccontato anche dalla serie tv, lo conosciamo.

Oggi Simon Leviev, conosciuto come “Il truffatore di Tinder”, è un uomo libero e vive in Israele. Il 31enne si dedica ad attività per guadagnare legalmente. Iscritto sull’app “Cameo” è riuscito a guadagnare 30 mila dollari in tre giorni. L’applicazione si dedica all’invio di auguri di compleanno, messaggi di incoraggiamento e di qualsiasi tipo, a seconda di ciò che le persone richiedono.

Prima che il documentario giungesse su Netflix, il suo account Instagram aveva 100.000 follower ma in seguito Simon ha deciso di disattivarlo, nonostante l’enorme popolarità ricevuta dalla serie, non volendo essere associato alla figura raccontata dalla serie.  

Leggi anche: A spasso per il rione, i 5 archetipi dell’Amica geniale

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