Festeggiare il Natale quest’anno sarà davvero più dolce. È salvo, infatti, il pandoro originale Melegatti, uno dei simboli per eccellenza della festività, sempre presente fra i regali sotto l’albero nelle case degli italiani. A due anni dall’interruzione della produzione, il racconto dello storico marchio Melegatti 1894 si arricchisce di un nuovo capitolo: la rinascita dello stabilimento di San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, che ritorna a sfornare il classico dolce natalizio. Il rilancio dell’azienda è motivo di entusiasmo per migliaia di famiglie nostrane, felici di poter riavere in tavola uno dei protagonisti della festa per condividerlo insieme. Il regalo più bello, però, è quello fatto da Melegatti a 50 dipendenti a tempo indeterminato e a 150 lavoratori stagionali, assunti per assicurare la produzione necessaria a garantire la distribuzione del pandoro in tutt’Italia.
Gli ultimi mesi sono stati di grande fermento per tutti noi di Melegatti 1894. Le diverse aree aziendali hanno lavorato duramente, con un profondo senso del dovere, per non mancare all’appuntamento di Natale con i nostri affezionati consumatori. Il reparto produttivo sta ancora funzionando a pieno regime, ponendo la massima cura e attenzione nelle lavorazioni delle materie prime per garantire l’alta qualità che da sempre ci contraddistingue. Grossi sforzi sono stati fatti anche a livello distributivo, per rendere disponibile la nostra gamma di prodotti ovunque sul territorio, ha spiegato Lucia Fracassi, amministratore delegato Melegatti 1894.
Leggi anche: Puglia luogo di accoglienza, chi è lo chef salentino che insegna a cucinare ai migranti
Il dolce simbolo del Natale compie 125 anni
Sfornare prodotti di qualità e creare posti di lavoro sono per noi la massima prerogativa. Siamo consci che tutto questo passa obbligatoriamente attraverso una strategia di comunicazione che continui la tradizione pubblicitaria del nostro marchio, intrattenendo i nostri consumatori e lasciando il segno come accaduto negli anni passati, ha dichiarato Giacomo Spezzapria, presidente Melegatti 1894.
Leggi anche: Mestre, arriva la cameriera robot che serve ai tavoli, parla e non si stanca
Il futuro della storica azienda: cosa accadrà agli altri stabilimenti
Questi sono i primi passi di una strada che per la Melegatti sembra essere ancora molto in salita. Ad esempio, c’è ancora incertezza sul futuro di un altro stabilimento a San Martino Buon Albergo. La struttura, in provincia di Verona, era stata attrezzata dalla vecchia gestione per la produzione continuativa, senza però metterla mai in funzione. Inoltre, in confronto alla concorrenza, l’azienda veronese non è ancora al passo sul tema della diversificazione del prodotto. Ad oggi, tuttavia, si può dire che molti progressi si siano fatti e questo Natale ne è la prova. I grandi cambiamenti nascono dai piccoli passi. Leggi anche: “Il cibo non si butta”: Too Good To Go, l’app per la lotta agli sprechi alimentari di Federica Tuseo