Ho’oponopono: l’efficacia di un’antica pratica per ottenere l’armonia

Per migliorare l'umore e vivere con maggiore serenità basta meditare secondo gli insegnamenti dell'Ho'oponopono, una pratica hawaiana di straordinaria efficacia.

Enrica Vigliano
Enrica Vigliano
Enrica Vigliano, romana per adozione. Lavora nel mondo dell’arte e della comunicazione di eventi, dopo gli studi di Archeologia e di Business dei beni culturali. Adora parimenti la matematica e la grammatica, avendo una predilezione per le parole crociate e per la vita all’aperto.
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L’ho’oponopono è un tipo di meditazione di origini hawaiane, praticata nella zona insulare dell’Oceania, nelle isole polinesiane, comprese Samoa, Tahiti e la Nuova Zelanda, che permette di cambiare completamente la visione della nostra vita, tesa all’ottenimento della riconciliazione, alla cancellazione delle memorie negative e alla risoluzione dei conflitti.

Tale pratica parte dal presupposto che le emozioni e i ricordi negativi, i sensi di colpa fanno male alla salute, indeboliscono l’organismo portandolo a contrarre maggiormente le malattie.

La formula precisa è un mantra da recitare, basato su quattro espressioni fondamentali, che induce a riflettere sulla propria posizione di fronte agli eventi e porta a sviluppare un’atteggiamento ottimista e fiducioso nei confronti della quotidianità, purificando la memoria e riconoscendo la propria forza interiore. Il mantra, in quanto si è soliti ripetere spesso il termine, è divenuto molto popolare oggi nella nostra società, la quale ne ha scoperto i benefici e gli effetti positivi.

Cosa vuol dire Ho’oponopono?

Il termine ha origine nelle Hawaii ed è composto da due parole: Ho’o, inizio, principio di un’azione e Pono, ripetuto due volte, che riassume in sé diversi significati, quali bontà, integrità, onestà, purezza, perfezione. Nella lingua locale si traduce letteralmente con “rimettere le cose al proprio posto”.

Nella cultura delle Hawaii si suole augurare di “vivere Pono”, di condurre una vita giusta, centrata, equilibrata, guidati dal perdono e dalla comprensione. Potremmo definire il mantra o pono pono come il saper portare nella propria esistenza riconciliazione, perdono interiore, risoluzione dei conflitti, ordine, armonia, pulizia, correzione, cancellazione di ricordi e pensieri negativi. Il termine quindi non corrisponde a un’unica meditazione ma abbraccia diversi concetti legati alle meditazioni orientali e al buddismo.

Inoltre abbracciare l’oponopono significa riconoscere che quanto percepiamo è stato prodotto da noi e dalla nostra energia, e tale energia non è altro che espressione del cosmo, di cui siamo parte. Fare qualcosa di buono per se stessi inevitabilmente porta un effetto positivo anche per la collettività, essendo noi un tutt’uno con gli altri.

Come si fa l’Ho’oponopono?

Ho'oponopono, ringraziamento

L’Ho oponopono è una pratica che non richiede molto tempo per essere appresa, ma è potentissima dal punto di vista degli effetti sulla mente e sulla psiche. Tradizionalmente veniva praticata dai sacerdoti guaritori presso i familiari di una persona malata o in presenza di una disarmonia familiare.

Quando una persona commetteva un’offesa nei confronti di un’altra dimostrava di aver canalizzato male la sua energia. Per risolvere i conflitti veniva chiamato un sacerdote guaritore che sollecitasse i membri nel praticare la formula di oponopono di fronte al soggetto che avevano offeso e al cospetto dell’intera comunità. Poi ognuno praticava il mantra, nella consapevolezza che tutti si sentissero responsabili di quanto accaduto.

Partendo dal principio che esista una e una sola energia che permea tutte le cose e che lega ogni essere vivente, questa meditazione serve a risvegliare le coscienze e a praticare in primo luogo l’amore verso se stessi.

L’energia viene richiamata a sé attraverso il perdono e l’amore del proprio spirito, connesso indissolubilmente con l’anima universale. Ed è proprio questo legame che permette al singolo di riappacificarsi con il resto del mondo, con le anime degli altri, in un mutevole processo di guarigione. Lo stare bene con se stessi è quello che permette alla comunità, che sia familiare o societaria, di vivere meglio e con maggiori benefici per tutti.

Inoltre per ottenere dei risultati ed evitare fallimenti non basta praticarlo poche volte, ma, come per tutte le cose, è necessaria una certa costanza.

Le quattro frasi dell’Ho’oponopono

I cardini su cui ruota l’intera filosofia hawaiana sono quattro semplicissime frasi, che corrispondono ad altrettante fasi di un processo, da adoperare tutti i giorni, in qualsiasi momento e dovunque:

Mi dispiace

È il momento del riconoscimento dei propri errori, della propria cattiva condotta, dettata da pensieri negativi, dalla paura, dagli eventi passati. È la prima fase, consiste nel prendere consapevolezza dell’esistenza del male, del dolore e di una disfunzionalità.

Perdonami

La capacità di perdonare pone l’individuo in uno stato di grazia a cui bisognerebbe anelare per potersi riconciliare in ogni occasione con se stessi e con gli altri. Il perdono deve infatti essere rivolto prima verso il proprio io interiore e poi applicato a tutte le altre situazioni. Il senso di colpa deve essere superato perché non aiuta a rimediare ai propri errori.

Grazie

La gratitudine, una delle virtù meno apprezzate nel mondo d’oggi, è il saper riconoscersi e riconoscere agli altri ciò che è meritevole, giusto, onesto. Ringraziare per le piccole e grandi cose è un gesto che funziona da potente cassa di risonanza, che induce sia chi lo fa che chi lo riceve a migliorarsi e a replicare infinite volte la gratitudine. Questa fase costituisce il momento del ricongiungimento con i sentimenti più nobili da cui siamo animati.

Ti amo

L’amore è lo step finale della conoscenza, per se stessi e per gli altri. È l’energia primordiale che si perpetua e si rinnova in ogni istante attraverso la legge di causa ed effetto. Più ci amiamo e più amiamo gli altri, più riceveremo in ricambio analoghi sentimenti.

Quante volte si ripete il mantra ho’oponopono: tecnica e pratica

Come liberarsi dei cattivi sentimenti, delle paure, delle ansie e dei pregiudizi? Come si arriva alla pulizia della propria energia, in modo che non sia trattenuta dai retaggi, le costrizioni e le gabbie del dolore, della sfiducia, della diffidenza?

L’Ho’oponopono propone un semplicissimo rituale, da ripetere ogni qualvolta se ne senta il bisogno. Le parole vanno scandite e pronunciate lentamente, con profondità e consapevolezza.

Basterà inspirare profondamente, aprire la mente, lasciarsi pervadere dall’energia dell’universo e ripetere il mantra “scusa, per favore perdonami, grazie, ti amo”, visualizzando se stessi o la persona cui vorremmo indirizzarlo.

Scusarsi veramente, perdonare profondamente, ringraziare sinceramente e amare senza limiti devono essere i sentimenti che accompagnano ogni recitazione.

La pratica costante e regolare di questa procedura aiuta a sviluppare se stessi e la propria autostima, e diventa un modo per autodisciplinarsi e per aprirsi verso gli altri. Abituarsi a vivere secondo l’ho’oponopono per se stessi, per essere in pace dentro e fuori di sé, rende immediatamente più consapevoli di quello che si sta esperendo, in ogni secondo.

A sostegno della meditazione personale si può ricorrere alla guida di libri o tutorial online, che aiutano a comprendere tutte le sfaccettature e le applicazione dell’Ho’oponopono.

A cosa serve l’oponopono: i principi base per praticarlo

Ho'oponopono, aloha

Secondo la tradizione dell’Ho’oponopono, la realtà fisica, così come la percepiamo con i nostri sensi, è una creazione dei pensieri e siamo noi stessi gli unici responsabili della realtà che ci circonda al 100%.

Quindi, pensieri positivi, ottimisti, fiduciosi creeranno intorno a noi una realtà positiva, ottimista e ben augurante. Al contrario, pensieri di collera e rabbia creeranno una realtà di risentimento e ira.

Se qualcuno è sgarbato o irriverente nei nostri confronti, il motivo è da ricercarsi solo nelle proprie memorie, nei propri ricordi e nei propri pensieri, che devono essere riconosciuti, portati a galla e cancellati, nel senso di “accettati” per quello che sono e lasciati andare.

Per ottenere la pace, il percorso di meditazione e di crescita deve necessariamente partire all’interno di noi stessi perché tutto ciò che è all’esterno è condizionato, o meglio, creato dalla nostra condizione interiore.

Tra gli effetti positivi che si ottengono con questa pratica vi è indubbiamente l’apprendere e imparare a gestire la rabbia, l’accettazione delle emozioni negative e il riuscire a trovare la forza per fronteggiarle migliorando la fiducia in noi stessi.

La centralità del perdono

Perdonare significa lasciare andare tutti i sentimenti negativi, come la rabbia, la tristezza, il dolore che sorgono quando ci sentiamo in qualche modo offesi da qualcun’atro o quando ci è stato fatto un torto.

Non per questo perdonare significa semplicemente dimenticare o “cancellare” l’errore dell’altra persona, bensì lasciare che il cuore possa concedere una seconda opportunità a chi ha sbagliato.

Una tradizione secolare

Trasmessa oralmente di generazione in generazione, l’ho oponopono è un rituale di perdono e riconciliazione per ritrovare la pace e la stabilità in sé stessi, potendo così affrontare con maggiore energia e serenità le relazioni all’interno di una comunità.

Il perdono reciproco e la riflessione sulle proprie azioni sono infatti alla base del vivere insieme, in un’atmosfera rilassata ed edificante.

Morrnah Nalamaku Simeona ha reso questa disciplina una vera e propria scuola di vita, attualizzando gli insegnamenti orali della tradizione hawaiana in una chiave comprensibile e praticabile dal mondo occidentale. In definitiva il suo lavoro è stato quello di ideare la formula moderna che fosse fruibile da una singola persona senza l’ausilio della comunità.

Chi era Morrnah Nalamaku Simeona, la guaritrice delle parole

Per comprendere a fondo come l’ho oponopono funzioni, è utile capire quali siano le radici di questa pratica e della responsabile della sua sistematizzazione.

Morrnah Nalamaku Simeona, nata nel 1913, divenne ben presto una Kahuna, “colei che conosce il segreto della luce”, una sorta di sciamano, una guaritrice orale, che cioè cura attraverso e parole, una figura di spicco presso le popolazioni hawaiane. Tutto quello che imparò durante il suo apprendistato era tramandato oralmente, ascoltato, ripetuto e ricordato.

Esperta di pranoterapia e anatomia, grande conoscitrice delle discipline spirituali orientali, elargiva il suo aiuto indefessamente a tutta la comunità, curando malati, dissipando dubbi, scongiurando potenziali disequilibri all’interno della popolazione nativa hawaiana cui apparteneva.

Il metodo occidentalizzato dell’Ho’oponopono

Grazie all’opera di Simeona, l’Ho’oponopono ha assunto dei connotati più individuali, così da permettere a ciascuno di praticarlo nel suo piccolo, da solo, senza la partecipazione di un gruppo o di una guida come invece prevede la tradizione hawaiana.

Leggi anche: Simbolo Om, significato e caratteristiche

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