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Ghali racconta le sue origini a Sanremo: dall’infanzia difficile alla mancanza di suo padre

Ghali ci racconta la vita nel suo quartiere al Festival di Sanremo 2024: "Abitavo in una stanza con mia mamma, c'era poco spazio, ma accoglievamo tutti quelli che non avevano una casa".

Ghali si sta preparando per salire sul palco dell’Ariston tra qualche giorno e lo farà con il brano autobiografico “Casa mia”. Il cantante milanese di origini tunisine è cresciuto nella periferia lombarda, più precisamente nel quartiere di Baggio. Ed è proprio qui che ci riporta Ghali, in quell’infanzia difficile, segnata dalla mancanza di suo padre in carcere e in quella casa in cui condivideva solo una piccola stanza con sua madre.

Com’è stata l’infanzia di Ghali nel quartiere di Baggio?

Ghali ha più volte raccontato la sua infanzia e in un vecchio post di Instagram aveva rivelato:

Nella mia casa c’erano solo i muri, il soffitto e il pavimento, niente altro.

Dormivamo sui tappeti e mia mamma cucinava con i fornelli da campeggio.

Mettevamo il latte fuori dalla finestra per tenerlo al fresco.

L’appartamento era molto piccolo, ma c’era tanto spazio e lei non esitava ad ospitare altre persone con il nostro stesso problema.

Ghali amava ascoltare “le storie dei grandi” e “in quei giorni, in questa casa piccola” ha deciso “di fare tesoro di quelle storie e di raccontarle un giorno in qualche modo”. Proprio da quel piccolo appartamento è iniziata la sua carriera musicale e ancora sui social scriveva: “Il quartiere che mi ha insegnato che non ci sono persone cattive nel mondo, ma solo scelte sbagliate. Promettetevi di farcela”.

Di cosa parla “Casa mia” di Ghali in gara a Sanremo?

Ghali non ha mai dimenticato quella realtà, segnata dall’assenza di suo padre in carcere, ma che andava spesso a trovare dopo la scuola. E lo racconta anche in “Casa mia”, canzone in gara a Sanremo. Risuonano forti le parole che sembrerebbero a lui indirizzate: “Ci sarà tempo dai per salutarci, Non mi dire che ho fatto tardi”.

Nel brano il cantautore parla anche di chi, invece, quel quartiere l’ha sempre voluto lasciare: Non mi chiedere come sto, Vorrei andare via però, La strada non porta a casa, Se la tua casa non sai qual è”. Ma per Ghali, come rivela a “Repubblica”, quella piccola casa in periferia è stata, nonostante il passato doloroso, il suo punto di riferimento: “Viaggiando mi sono accorto che c’è un po’ di Baggio in tutto il mondo. Qui sono tutti uguali, stranieri e italiani, hanno tutti gli stessi problemi, vogliono tutti cambiare vita. Per me il quartiere è stato una benedizione“.

Infatti Ghali, in “Casa mia”, immagina un dialogo con un alieno e rivela: “Mi manca la mia zona, mi manca il mio quartiere”. Perché, nonostante tutto, senza il quartiere non sarebbe sul palco dell’Ariston oggi e alla domanda: “Ma qual è casa mia?” ci offre una risposta proprio nella sua canzone: “È dove il prato è verde, sempre più verde e il cielo è sempre più blu”.

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Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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