Home Attualità News Francesca Vecchioni: “Gli Oscar della Diversità sono utili al Governo”

Francesca Vecchioni: “Gli Oscar della Diversità sono utili al Governo”

Si può votare fino al 4 giugno per i Diversity Media Awards, un riconoscimento molto importante, e tra le nomination ci sono personaggi noti che si sono battuti per valorizzare l’inclusività.

Gli Oscar della Diversità verranno assegnati il 21 giugno al Teatro Lirico di Milano e la serata evento sarà condotta da Matilda De Angelis e Alberto Boubakar Malanchino e sarà trasmessa su Rai1, sabato 1 luglio in seconda serata. Ma a chi vengono assegnati i premi? E chi li ha istituiti? I Diversity Media Awards nascono nel 2013 grazie alla fondazione Diversity che “è impegnata nel diffondere la cultura dell’inclusione, favorendo una visione del mondo che consideri la molteplicità e le differenze come valori e risorse preziose per le persone”, quindi, si presenta così:

I Diversity Media Awards premiano i personaggi e i contenuti media che hanno contribuito a una rappresentazione valorizzante della diversità nelle aree genere e identità di genere, orientamento sessuale ed affettivo, aspetto fisico, etnia, età e generazioni, disabilità.

Diversity Media Awards: “Ritrovarsi nelle storie dei media è immaginare un futuro che ci appartiene”

I nominati sono lo stilista Alessandro Michele, il rapper Marracash, la cantante Ornella Vanoni, la pallavolista Paola Egonu e Paola Turci e Francesca Pascale, diventate moglie e moglie il 2 luglio del 2022, l’astronauta Samantha Cristoforetti, e l’artista Chiara Bersani.

Non solo personaggi noti, ma molte sono le categorie che possono accedere alla candidatura: Miglior Film, Miglior Serie TV Italiana, Miglior Serie TV Straniera, Miglior Serie Kids, Miglior Programma TV, Miglior Programma Radio, Miglior Podcast, Miglior prodotto digital, Creator dell’anno, Personaggio dell’anno. Durante l’evento saranno attribuiti anche altri premi, nel settore dell’informazione, e attualmente è ancora in corso la fase di valutazione che è presieduta dal Comitato Scientifico per: Miglior TG, Miglior Articolo Stampa Quotidiani, Miglior Articolo Stampa Periodici, Miglior Articolo Stampa Web.

Tra le nomination ad esempio ci sono per il miglior film italiano “Il Signore delle Formiche” e “Il Filo Invisibile”, per il miglior programma TV “Quelle Brave Ragazze” e “D-Side”, per la miglior serie tv italiana “5 minuti prima” e “Skam 5”, per quella straniera “Willow” e “The Umbrella Academy”. La rosa dei candidati è stata decisa dalla Fondazione Diversity, con a capo Francesca Vecchioni, che ha condotto anche l’annuale ricerca sui temi in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia e con un Comitato Scientifico che fa parte di diverse Università italiane.

Oscar della Diversità: cosa emerge dalla ricerca?

Sono stati analizzati cinquecento prodotti mediali su oltre 10.000 segnalazioni e oltre il 57% di questi riguarda personaggi del mondo social e digitale e il 10% riguarda i podcast. Rispetto allo scorso anno dalla ricerca è emerso che l’incidenza delle notizie che riguardano almeno una diversity è del 23,9% con un piccolo aumento rispetto al 2021, pari allo 0,9%.

In particolare, i media digitali e i programmi di intrattenimento per i più piccoli sono capaci di ottenere le migliori performance per quanto riguarda la varietà di rappresentazione, proprietà di linguaggio e di livello di approfondimento dei temi. Nelle oltre 42mila notizie analizzate nel 2022 etnia, età e genere sono le tematiche più portate in scena, mentre il tema della disabilità si ferma all’1,3% e quelli Lgbtq+ hanno un’incidenza soltanto dello 0,2/0,3%.

Francesca Vecchioni: “La tv pubblica ha una grande responsabilità”

Per Francesca Vecchioni, presidente della Fondazione Diversity, il loro lavoro è fondamentale, dichiarandolo a “Il Fatto Quotidiano”:

Il nostro lavoro sia utile al Governo. La tv pubblica ha una grande responsabilità su questo, ce n’è bisogno.

Anche il direttore di Rai 1, Stefano Coletta, ha sostenuto come “inclusione e libertà di informazione sono i presupposti del servizio pubblico”:

È importante che il servizio pubblico crei una alfabetizzazione su queste tematiche, perché c’è molta ignoranza rispetto alla diversità e c’è molto pregiudizio.

Il servizio pubblico può essere una dimora di inclusione molto forte.

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Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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