Home TV Spettacolo Festa dei nonni: perché sono così importanti nella nostra vita

Festa dei nonni: perché sono così importanti nella nostra vita

La festa dei nonni cade in Italia il 2 ottobre, giorno in cui la Chiesa celebra gli Angeli. Non è certo una coincidenza. I nonni d’Italia sono circa 12 milioni e mezzo e per effetto della curva demografica, si tratta di una fetta di popolazione destinata ad aumentare. Il loro lavoro si svolge nelle nostre case, ogni giorno. Il 45 % delle famiglie può contare sul prezioso lavoro dei nonni sitter. E mente i governi continuano a promettere aiuti alle donne che lavorano, i nonni sono in campo. E sono sempre i nonni, da pensionati, che tinteggiano le scuole per i nipoti, che li aiutano ad attraversare la strada quando escono da scuola, che li accompagnano a fare attività sportiva, che li aiutano nei compiti e che leggono fiabe per loro. Sette milioni di nonni pagano conti di figli e nipoti. In pratica 1,5 milioni di nonni regolarmente e 5,5 milioni saltuariamente aiutano, sul piano finanziario, figli e nipoti. Una famiglia su tre salva il proprio bilancio grazie a loro. La Festa dei Nonni è stata istituita nel 2005 proprio per riconoscere ufficialmente il ruolo fondamentale dei nonni nella nostra società. È un modo per ribaltare una percezione ancora molto diffusa, che vede i nonni come soggetti non più attivi nella società, un peso. E invece i dati parlano chiaro. L’aiuto dei nonni è fondamentale nella vita sociale, civile, economica e culturale del Paese.

I nonni sono la nostra memoria

I bambini imparano dai nonni molto più di quanto possiamo immaginare: l’amore incondizionato, la presenza, la complicità e la tenerezza. Andare ad acquistare la pizza dal panettiere con la nonna, osservarla mentre cucina o magari avere l’opportunità di impiastricciarsi le manine durante la preparazione di un dolce, sono passatempi piacevolissimi per un bambino. E stare con il nonno, che magari ha un orto o una passione per le auto o le bici, sarà un divertimento continuo. I nonni sono una risorsa concreta, insostituibile. Aiutano i nipoti in tutti i modi, anche nella crescita, nutrendoli di amore dolce e sincero. E allora grazie ai nonni lucidi, lucidissimi, essenziali nel sostegno agli equilibri familiari e che cercano di contenere l’urto del disagio dei più giovani. E grazie ai nonni più anziani, forse meno lucidi, che sono il nostro ponte con la memoria e con la vita autentica, che offrono i loro straordinari racconti e che chiedono solo di non essere lasciati soli. Leggi anche: La foto delle nonne di Campoli con i figli dei migranti: è l’Italia che vogliamo Alla canzone di Francesco Guccini il compito di intenerire ogni nipote.

Il vecchio e il bambino

Un vecchio e un bambino si presero per mano e andarono insieme incontro alla sera, la polvere rossa si alzava lontano e il sole brillava di luce non vera; l’immensa pianura sembrava arrivare fin dove l’occhio di un uomo poteva guardare e tutto d’intorno non c’era nessuno, solo il tetro contorno di torri di fumo. I due camminavano, il giorno cadeva, il vecchio parlava e piano piangeva con l’anima assente, con gli occhi bagnati seguiva il ricordo di miti passati; i vecchi subiscono l’ingiuria degli anni, non sanno distinguere il vero dai sogni; i vecchi non sanno nel loro pensiero distinguere nei sogni il falso dal vero. E il vecchio diceva, guardando lontano, “Immagina questo coperto di grano, immagina i frutti, immagina i fiori, e pensa alle voci e pensa ai colori, e in questa pianura, fin dove si perde, crescevano gli alberi e tutto era verde, cadeva la pioggia, segnavano i soli, il ritmo dell’uomo e delle stagioni”. Il bimbo ristette, lo sguardo era triste e gli occhi guardavano cose mai viste, e poi disse al vecchio, con voce sognante “Mi piacciono le fiabe, raccontane altre”.

di Elza Coculo  

Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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