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“Fare da mangiare significa prendersi cura”, il menu su misura salva il tuo ristorante

Progetti ristorativi, l'azienda che dà vita ai ristoranti.

Poco più di 10 anni fa il giornalista Luigi Furini si imbarcò nell’impresa di aprire una pizzeria. Rimase così invischiato nell’inferno burocratico di permessi, certificazioni e autorizzazioni che dopo neanche due anni perse del tutto l’entusiasmo iniziale e chiuse baracca, riportando per intero la sua storia in un saggio-racconto dall’emblematico titolo “Volevo solo vendere la pizza”. Chiunque abbia provato ad aprire un’attività in Italia ─ soprattutto in campo ristorativo ─ sa bene quanto sia complicato rapportarsi con il sistema normativo nazionale, e questo senza contare l’ovvia necessità di avere effettive competenze in cucina e di procurarsi le materie prime. È con questa situazione ben chiara in mente che è nata Progetti Ristorativi, la cucina centralizzata che elabora, prepara e confeziona ricette per gli operatori del settore ristorazione. “Per noi fare da mangiare significa prendersi cura” è il motto ufficiale dell’azienda, che vede a capo dell’organizzazione Marco Di Nicola e Laura Torchiaro, Diego Creazzo, chief financial officer per gli investimenti e l’innovazione, lo Chef Gioacchino Palazzo e Giulia Succi per il controllo qualità. Ma di cosa si tratta esattamente? Progetti Ristorativi nasce in una località simbolo del nostro paese, Venezia, con sede a Spinea, al fine di promuovere un altro simbolo italiano per eccellenza: la buona cucina. Ma in cosa consiste un progetto ristorativo in poche parole? Semplice: “Apri il tuo locale o il tuo albergo e dedicati alla gestione dei clienti e della sala. Alle pietanze pensiamo noi”.

Giornalisti in visita da Progetti Ristorativi.

La nostra redazione, grazie a un tour organizzato da Spencer & Lewis, ha visitato i laboratori di Progetti Ristorativi, uno stabilimento di oltre 2000 metri quadrati, spazi super attrezzati, sicurezza e igiene da sala operatoria e tanta manodopera, i vasetti che contengono i sughi sembrano quelli della nonna e così industria e calore si fondono in un’armonia perfetta. I giornalisti ospiti hanno avuto modo di sperimentare la freschezza dei loro prodotti cucinando al fianco dello chef e entrando nel vivo del progetto. Ecco 3 punti di forza del progetto, quali soluzioni offre praticamente? Leggi anche: Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Mattarella: “Bisogna lottare contro gli sprechi”

1. La selezione dei piatti è ampia e di altissima qualità

Da oltre 10 anni l’azienda si prende cura di albergatori e ristoranti sforzandosi di garantire qualità e professionalità nelle loro cucine. Sforzi che hanno dato i loro frutti, almeno a giudicare dai riconoscimenti ─ l’ultimo da Montecitorio nello scorso aprile ─ collezionati negli anni e le trasferte presso prestigiose istituzioni internazionali. Il segreto di un tale successo è l’attenzione dedicata al proprio lavoro. Il catalogo gastronomico offerto dall’azienda è un vero e proprio menu gourmet realizzato secondo tradizione. Si va dalle mozzarelle in carrozza con baccalà alle polpettine di pesce per gli antipasti, dai primi ai secondi a base di carne, pesce o verdure. È presente anche una selezione di sughi realizzati con materie prime di finissima qualità: dai classici intramontabili come la carbonara, a soluzioni per palati fini come il nero di seppia o l’hummus di ceci per chi preferisce un’alternativa vegetariana. L’attenzione dedicata alla preparazione delle pietanze non si vede soltanto nella scelta dei piatti, ma anche nella loro realizzazione. I cibi sono cucinati con tecniche di cottura sottovuoto a bassa temperatura, sterilizzazione, pastorizzazione e vasocottura, che consentono di garantire una lunga shelf-life delle pietanze e mantenerne inalterate le proprietà nutritive. Particolare attenzione è stata posta alla non-contaminazione: farine di riso e oli ad alto contenuto di antiossidanti garantiscono piatti sani e gluten-free.

In occasione della Festa della Repubblica @progettiristorativi si trova presso l’Ambasciata d’Italia a Praga per offrire una degustazione di prodotti italiani. Dalla nostra cucina abbiamo portato: – polenta nera con baccalà mantecato – crocchetta di riso venere con guacamole e crema al parmigiano – crostini con crema di salmone – crostini cacio e pepe – mini mozzarelle in carrozza con prosciutto, acciuga, baccalà e gorgonzola – fritturina di calamari. Buon Appetito!

2. Se hai il menu già in mente, Progetti Ristorativi lo prepara per te

Scegliere da un menu così ricco e variegato è già un’esperienza interessante, ma chi desidera aprire un ristorante potrebbe avere in mente di realizzare qualcosa di unico nel suo genere. Progetti Ristorativi ha pensato anche a questo. Insieme al gestore del locale, è possibile stilare un menu su misura. Perché non osare? Magari si desidera gestire un locale dai raffinati ambienti giapponesi, ma non si ha alcuna competenza nella preparazione di sushi e ramen. Oppure si vorrebbe gestire una steakhouse, ma il solo pensiero di manipolare la carne cruda può spaventare. Progetti Ristorativi è la soluzione ideale. In più le applicazioni di un’idea del genere vanno ben oltre il semplice catering. Tra i loro clienti si contano aziende di diversa natura: non solo alberghi, caffè e ristoranti ma anche produttori di materie prime che desideravano espandersi sul mercato delle preparazioni ma non avevano le attrezzature per farlo. Quando ci si libera dalle incombenze burocratiche, è possibile dedicarsi al solo management del locale tirando fuori le proprie capacità di relazione con il pubblico senza preoccuparsi di imprevisti in cucina o di un improvviso controllo sanitario. L’esperienza decennale di Progetti Ristorativi garantisce non solo il know-how e le strutture necessarie per coprire ogni esigenza, ma anche tutte le certificazioni richieste dalla legge e l’elenco completo di ingredienti e allergeni per ogni pietanza. Basta ordinare in anticipo i cibi nelle quantità desiderate e rigenerarli prima di servirli al cliente. La formazione dello staff sulle corrette procedure da seguire sarà fornita dall’azienda. Leggi anche: Più del 50% del cibo prodotto è sprecato, ma c’è chi ha pensato una soluzione

3. Spendi meno e sei amico dell’ambiente

C’è un ulteriore vantaggio: non dover sostenere le spese di cucina vuol dire meno denaro speso per attrezzature, regolamentazioni e personale, ma anche meno sprechi materie prime. Quest’ultimo beneficio è particolarmente in linea con la filosofia dell’azienda, che è quella di garantire un certo livello di ecosostenibilità. La scelta dei prodotti e le procedure per la lavorazione e il trasporto sono in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. La mission aziendale è ben chiara: Il nostro percorso per la sostenibilità rappresenta la nostra modalità di fare impresa. Ci prendiamo carico delle azioni che compiamo quotidianamente per rispondere sul piano sociale e ambientale a tutte le figure con le quali entriamo in contatto: clienti, fornitori, collaboratori ma anche territori. Non solo persone, ma anche territori quindi. Una scelta coerente per un progetto che punta a valorizzare il made-in-Italy e si prepara, nell’immediato futuro, a esportarlo anche all’estero. Del resto la buona cucina ha sempre avuto il primato nel rendere noi italiani universalmente famosi. Leggi anche: “Il cibo non si butta”: Too Good To Go, l’app per la lotta agli sprechi alimentari di Silvia Buffo

Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.
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