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Elezioni e referendum 2020: ecco dove e come si vota

Il 20 e il 21 settembre, elezioni e referendum sul taglio dei parlamentari. Ecco dove si vota alle regionali e gli scenari in caso di vittoria del SI o del NO.

italia al voto 20 21 settembre
Il 20 e il 21 settembre, elezioni regionali e referendum sul taglio dei parlamentari. Ecco dove si vota e gli scenari in caso di vittoria del SI o del NO.

Il 20 e il 21 settembre in Italia si vota per le Elezioni regionali e per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. Sarà il primo election day dopo l’emergenza sanitaria da coronavirus. Elezioni e referendum, dove e come si vota. Sappiamo perché votare SI o votare NO?

Elezioni regionali 2020, ecco dove si vota

Dopo Campania ed Emilia -Romagna in cui si è votato lo scorso mese di Gennaio, sono sette le regioni italiane che il 20 e 21 settembre affronteranno il primo turno delle amministrative: Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Marche, Puglia e Valle d’Aosta. Non solo le regioni ma al voto andranno anche più di mille comuni, tra cui quindici capoluoghi di provincia e tre di regione. Attenzione puntata soprattutto su l’esito di Venezia, Reggio Calabria, Trento, Bolzano e Arezzo. Alle elezioni regionali non è previsto il ballottaggio, secondo il decreto elezioni, se non in Toscana, qualora non si raggiunga il 40%.

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Referendum su taglio parlamentari, cosa sappiamo

Alle elezioni regionali e amministrative del 20 e 21 settembre 2020 è accorpato il referendum confermativo sul taglio di 345 parlamentari. Elezioni e referendum per decidere se ridurre di un terzo il numero dei nostri parlamentari che passerebbero dagli attuali 945 a 600, divisi tra i 400 alla Camera e 200 al Senato. È un voto confermativo e costituzionale, nel senso che il provvedimento della riduzione dei parlamentari è già passato in Parlamento quindi non servirà raggiungere il quorum. Indipendentemente dall’affluenza il risultato sarà comunque raggiunto.

Referendum, se vince il SI

Gli scenari politici in caso di riduzione dei parlamentari saranno rilevanti. Molti i pareri favorevoli anche se c’è chi non vuole dar ragione alla strada dell’antipolitica e dell’anticasta promossa dai grillini. La vittoria del SI potrebbe avere vantaggi economici. Secondo Luigi Di Maio, con meno parlamentari si risparmierebbero 100milioni di euro ogni anno di legislatura. Carlo Cottarelli e il suo Osservatorio sui conti pubblici abbassa la cifra a poco più di 80milioni. Chi sostiene il SI al referendum confida in una burocrazia politica più snella con meno interrogazioni in aula e la riduzione di cambi di casacca a favore di una maggiore selezione dei candidati.

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Referendum, se vince il NO

Se al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre dovesse vincere il NO, il numero di parlamentari rimarrebbe lo stesso, ovvero 945 in totale distribuiti tra i 630 alla Camera e i 315 al Senato. Chi sostiene il NO teme una perdita nella rappresentanza popolare, con la legge elettorale attuale. Alla Camera, ad esempio, si passerebbe dal rapporto di un deputato ogni 96mila abitanti a 150mila. Al Senato, invece, con la riduzione dei senatori, su base regionale alcune aree geografiche rischiano di non essere rappresentate. La scelta per il NO è condizionata dall’urgenza di una nuova legge elettorale più proporzionale.

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Elezioni 2020, quando si vota

Elezioni e referendum al via il 20 e il 21 settembre: si vota dalle 07:00 alle 23:00 di domenica 20 e dalle ore 07:00 alle 15:00 di lunedì 21.

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