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Elezione diretta del premier, Meloni raggiunge la maggioranza: cosa ha rivelato a Tokyo?

La Meloni torna a parlare del premierato dopo aver raggiunto un'intesa sulla riforma nella maggioranza: "Saranno gli italiani a decidere da chi farsi governare".

La premier Giorgia Meloni torna a parlare della riforma del premierato a margine dell’incontro bilaterale con Kishida, il primo ministro giapponese a Tokyo. Il Governo sta rendendo “la formulazione della norma ancora più diretta e più chiara”.

La presidente del Consiglio punta al referendum e il suo obiettivo è chiaro: basta governi tecnici e basta trasformismi. E, convinta che la legge verrà accolta, ha dichiarato: “Se passerà la riforma, sono gli italiani che devono scegliere da chi farsi governare. La democrazia è quella che risponde ai cittadini, altri che hanno privilegiato Governi fatti nei palazzi sono, invece, contrari”.

Cosa ha dichiarato la premier Meloni a Tokyo?

Giorgia Meloni ha parlato a proposito della riforma del premierato e fa il punto, non solo sulla maggioranza: Gli emendamenti dell’opposizione? Fanno il loro lavoro e sono contro l’elezione diretta dell’elezione del Presidente del Consiglio dei Ministri, si tratta di una posizione legittima“. Infatti, come riporta “Adnkronos”, il Pd ha presentato circa 800 proposte di modifica al ddl Casellati, 1000 sono da parte di Alleanza Verdi e Sinistra, 16 quelle di Italia Viva e 12 gli emendamenti del Movimento 5 Stelle.

La premier, invece, a Tokyo si è dimostrata entusiasta e sicura per il lavoro che sta svolgendo: “Noi stiamo attuando per avere la stabilità dei Governi, basta inciuci”. Ha poi continuato:Abbiamo un mandato elettorale e intendiamo portarlo avanti. Quella sul premierato, al momento, è la madre delle riforme. Forza e stabilità della politica possono dare vita a tutte le altre che saranno necessarie”.

Che cosa prevede la riforma sul premierato?

La maggioranza di centrodestra ha raggiunto ora intesa sul premierato, la riforma che introduce l’elezione diretta del futuro presidente del Consiglio. Ma cosa cambierebbe? Gli emendamenti del Governo intervengono su alcuni articoli, precisamente sul 2, 3 e 4 del ddl Casellati. In particolare verrebbe rivista la norma antiribaltone dell’articolo 4, come affermato dal presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Alberto Balboni (FdI), a RaiNews24:

Cambia molto il testo originario.

Infatti, se c’è una mozione di sfiducia al premier si va subito allo scioglimento della Camere, a meno che il premier si dimetta un attimo prima.

Ora, bisogna capire quali sono i veri motivi, se sia un semplice incidente di percorso, o se è venuta meno una parte della maggioranza.

Ma, prima di arrivare allo scioglimento delle Camere occorrerà fare un passaggio ulteriore in Parlamento, ed eventualmente un passaggio anche al Quirinale.

Però, se alla fine la maggioranza non si ricompone, resta sempre in mano al premier la possibilità di determinare lo scioglimento delle Camere.

Inoltre, per quanto riguarda la scelta di un secondo premier, questa mossa avverrà eccezionalmente. In caso di morte del precedente in carica o di altri impedimenti, resta al presidente della Repubblica decidere a chi affidare l’incarico vacante, e le opzioni, in seguito all’approvazione della legge sul premierato, sarebbero due: scegliere un membro vicino all’ex presidente del Consiglio oppure sciogliere le camere.

Leggi anche: Premierato, cosa cambia per il presidente della Repubblica? I commenti di La Russa e delle opposizioni

Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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