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Boom e-learning, perché tutti vogliono studiare online?

E-learning, dal 2020, il 60% degli italiani ha riconosciuto la preferenza per la formazione a distanza rispetto ai tradizionali metodi di apprendimento. Tutti i vantaggi.

E-learning, i dati ci confermano che il futuro dell’apprendimento è sempre più virtuale con una tendenza a prediligere per la propria formazione programmi in videolezioni. Attualmente, il mercato dell’e-learning è in costante crescita e a farci intravere un trend ancor più profittevole nel prossimo futuro è il report di Arizton con una panoramica approfondita sul mercato degli anni 2022-2027.

Secondo il report, questo settore ha registrato una crescita significativa, che si vedrà ulteriormente incrementata entro il 2025. Tra i principali fattori che influenzano l’espansione del settore, l’evoluzione tecnologica, la possibilità di personalizzare l’esperienza didattica in base alle esigenze individuali, lezioni più immersive e coinvolgenti. Caratteristiche innovative della formazione online che migliorerebbero anche l’efficacia dell’apprendimento.

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Pandemia, volano per l’adozione dell’e-learning

e-learning ragazza che studia

Le restrizioni imposte dalla pandemia da Covid-19 hanno portato alla ricerca di soluzioni di apprendimento online. È infatti interessante notare che, anche se la situazione si normalizza gradualmente, l’interesse e l’accettazione dell’e-learning rimangono elevati, creando nuove opportunità di crescita per il mercato. Geograficamente il report ci dimostra come l’e-learning sia un approccio di cui si usufrusce in tutto il mondo, con picchi maggiori in Nord America, Europa e Asia.

È boom di videocorsi professionali, i 7 vantaggi rispetto alla formazione tradizionale:

  • le lezioni da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento
  • programmi personalizzati
  • lezioni accessibili a costi ridotti
  • possibilità di selezionare argomenti e livelli di difficoltà
  • interattività, con esercizi pratici e quiz
  • modalità di apprendimento più interattive
  • aggiornamento costante

Inoltre, viene favorita l’interazione con una vasta community globale, offrendo opportunità di networking e scambio di esperienze.

Non solo imparare, ma anche strutturare i propri corsi di formazione

Abbiamo dialogato con iSpring, azienda produttrice di software con sede ad Alexandria, Virginia, che da oltre 20 anni progetta software di eLearning a supporto della crescita di singoli, team e aziende, tramite la formazione e lo sviluppo del personale. Abbiamo chiesto come si crea un corso online e come si possa garantire un’esperienza intuitiva e responsive su tutti i dispositivi.


Esistono tre fasi per creare un videocorso online: l’organizzazione del materiale, la registrazione e la pubblicazione.

Tutti e tre questi step possono presentare difficoltà, ma essere agevolati da un programma di video lezioni può essere un vantaggio.

La prima fase, quella dell’organizzazione, è cruciale per il successo.

Un consiglio valido sempre è creare una mappa chiara suddivisa in moduli e sezioni.

Ogni modulo rappresenta una categoria o un capitolo, con l’obiettivo di identificare i componenti chiave all’interno di ciascuno.

Questo approccio facilita la comprensione e la revisione delle informazioni per gli utenti, creando una struttura solida per la trasmissione del contenuto.

Il secondo passo coinvolge la registrazione dei video.

La corretta preparazione dell’attrezzatura è essenziale: un microfono di qualità migliora la chiarezza dell’audio, ad esempio.

L’ultimo step è dedicato alla pubblicazione del videocorso.

Si consiglia di evitare di offrire il corso completo in download, preferendo l’utilizzo di un sito web con un’area riservata.

Questi sono i tre passaggi che delineano un buon percorso per la creazione, registrazione e pubblicazione di un videocorso efficace.

Piattaforme come iSpring permettono di strutturare percorsi di formazione online in modo sempre più smart, garantendo al tempo stesso professionalità.


Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.
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