L’e-commerce, che tradotto in italiano significa commercio elettronico, significa la vendita di beni e servizi attraverso le piattaforme on line.
L’outsourcing invece è quel processo di esternalizzazione di determinati servizi da parte delle aziende, le quali assegnano a fornitori esterni, e per un periodo di tempo definito, la gestione di alcune funzioni.
Prima della pandemia gli acquisti e-commerce erano limitati ad alcune categorie. L’emergenza sanitaria ha incrementato notevolmente il commercio on line, anche per i beni di prima necessità. Sono tanti i negozi che si son dovuti adattare proponendosi sulla piattaforma on line e, non avendo le adeguate risorse tecnologiche, son ricorse all’outsourcing.
La gestione del commercio digitale viene così affidata ad un fornitore esterno che si occuperà dell’ideazione, gestione degli ordini, pagamenti, trasporti e promozioni.
Perché l’e-commerce in outsourcing rappresenta un vantaggio
L’e-commerce in outsourcing può rappresentare un vantaggio per i seguenti motivi:
- incarichi e competenze sono affidate ad un unico interlocutore esterno rendono l’azione commerciale meno complessa e più efficace
- i numerosi costi di un’e-commerce sono ridotti esternalizzando le attività e affidando l’incarico ad un solo fornitore esterno, risparmiando anche sulle assunzioni di nuovi dipendenti che comporterebbero una serie di costi aggiuntivi come stipendi, contributi, TFR e tasse
- affidarsi ad un professionista dell’e-commerce può aiutare la propria attività che fa fatica a decollare
- se la propria azienda sta crescendo velocemente, e si fa fatica a gestire tutto, esternalizzare può rappresentare la soluzione
- più tempo da dedicare al proprio brand e prodotto
Quali sono i settori che si possono esternalizzare
I settori idonei per l’outsourcing sono:
- marketing (campagne, social media, influencer, e mail, content e inbound)
- SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca tesa a migliorare il posizionamento di un contenuto presente in un sito web)
- advertising (abbreviato ADV significa pubblicità; si tratta di una comunicazione a pagamento che un’azienda invia allo scopo di informare le persone su un prodotto o servizio persuadendone l’acquisto)
- web design (progettazione e sviluppo di un sito web)
- logistica (organizzare, in modo efficiente, nei tempi previsti e ad un costo contenuto, gli aspetti logistici legati al trasporto di merci e prodotti; comprende anche la gestione dei dati relativi al trasporto)
- implementazione della vendita su marketplace, spazio al cui interno sono presenti più venditori (si tratta di luoghi metaforici in cui avvengono degli scambi commerciali e corrispondono a tutti quei siti internet di intermediazione, per la compravendita di un bene o servizio, come Amazon, e-Bay, Zalando, JustEat)
- eventi
- customer service (assistenza clienti)
- analisi di mercato (si occupa di raccogliere, conservare e analizzare i dati relativi alla commercializzazione di bene e servizi; si analizzano in particolare i comportamenti e le scelte dei consumatori)
- shooting fotografico
- gestione resi
Outsourcing, una strategia per restare competitivi
La pandemia ha provocato un’accelerazione nell’ambito dell’e-commerce: l’equilibrio tra le vendite offline e online si è rovesciato, anticipando ciò che si sarebbe verificato tra qualche anno.
Secondo McKinsey, società internazionale di consulenza strategica, meno del 20% dei brand erano preparati a un tale aumento delle vendite on line.
In questo mondo in cui il cambiamento e l’incertezza sono una costante, le società di outsourcing rappresentano la soluzione perché hanno l’esperienza necessaria in improvvisazione e flessibilità.
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