Decreto Sostegni: arriva il condono di 16 milioni di cartelle esattoriali

Dopo lo scontro nella maggioranza, il Cdm include nel dl un condono che prevede lo stralcio di 16 milioni di cartelle esattoriali. Qui i dettagli della misura.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Venerdì scorso il Consiglio dei Ministri ha varato il Decreto Sostegni, che ha stanziato in deficit per diversi pacchetti di misure mirate ad aiutare gli italiani 32 miliardi di euro, 11 dei quali andranno alle imprese.

A seguito dell’approvazione del Decreto, il Presidente del Consiglio Mario Draghi, assieme al Ministro dell’economia Daniele Franco e a quello del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando, ha parlato alla stampa con una conferenza in diretta nazionale, slittata però di circa tre ore e mezza rispetto all’orario stabilito.

Lo slittamento dell’incontro con i giornalisti è stato causato dallo scontro interno al Cdm sul tema della cosiddetta pace fiscale: da un lato Lega, Movimento 5 Stelle e Forza Italia chiedevano lo stralcio delle cartelle fiscali dal 2000 al 2015 senza tetto di reddito e per importi fino a 10 mila euro e oltre, dall’altro Partito Democratico e Leu, come Draghi, si opponevano a questo tipo di provvedimento.

Alla fine, come spesso accade, ha vinto il compromesso, perchè un condono ci sarà, anche se fortemente ridimensionato e aggiornato dalla volontà di Draghi, Pd e Leu: se inizialmente si pensava allo stralcio di 61 milioni di cartelle, si è deciso alla fine di portare via dalla ex Equitalia la ridimensionata cifra di 16 milioni di cartelle esattoriali.

Draghi non avrebbe voluto affatto un intervento di questo tipo. Ha infatti spiegato che se ha accettato la proposta sulle cartelle è stato soltanto per venire incontro a una maggioranza ampia, le cui forze politiche devono comunque poter esprimere le proprie istanze, anche se si è fortemento opposto a provvedimenti che suonino come premi all’evasione.

In conferenza stampa, il Presidente del Consiglio ha affermato che gli accordi raggiunti in tema fiscale hanno portato a un “condono”, non a una pace fiscale come definita dai leghisti di Salvini.

Decreto Sostegni: cosa prevede il compromesso sul condono fiscale

Il Decreto Sostegni ha così confermato la novità più discussa, quella del condono fiscale, revisionandola rispetto alla stesura iniziale voluta da Lega, 5 Stelle e Forza Italia.

Rispetto alla misura da cui si era partiti, infatti, il Decreto ha portato ad un restringimento sia temporale sia quantitativo della platea di beneficiari della cancellazione automatica delle cartelle esattoriali. Lo stralcio riguarderà le cartelle fiscali dal 2000 al 2010 compreso (non al 2015, come si voleva all’inizio), di cartelle per importi fino a 5 mila euro (non 10 mila) e solo nel caso in cui i debitori abbiano un reddito fino a 30 mila euro nel 2019.

Le modalità per verificare l’applicabilità della cancellazione delle cartelle esattoriali e godere della rottamazione delle cartelle introdotta dal Decreto Sostegni, sono le seguenti: l’Agenzia delle Entrate provvederà direttamente a stralciare il debito dei cittadini beneficiari. La propria posizione fiscale potrà essere controllata accedendo all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.

Per effettuare l’accesso, bisognerà utilizzare la Spid, la Carta d’identità elettronica o la carta nazionale dei servizi. È possibile accedere, ma soltanto fino alla fine del mese di settembre 2021, ancora con il vecchio PIN in possesso.

Leggi anche: L’intervento di Draghi a Bergamo per la Giornata delle vittime del Covid-19: “Lo Stato c’è e ci sarà”

Condono fiscale, Draghi: “Occorre indirizzarsi alla risoluzione del meccanismo di accumulo delle cartelle”

Arriva il condono e non pace fiscale dice Mario Draghi

Durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto di aiuti alle famiglie e alle imprese, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso parole severe sul magazzino della “ex Equitalia”, che ha permesso l’accumulo di milioni di cartelle non esigibili.

Il Premier ha affermato che nel Decreto Sostegni sarà presente per questo motivo anche una piccola riforma della riscossione, del controllo e dello scarico delle cartelle. Ha infatti detto:

È chiaro che sulle cartelle lo Stato non ha funzionato.

Ne ha permesso l’accumulo di milioni e milioni che non si possono esigere: bisogna cambiare qualcosa.

E, allo stesso tempo, parlando alla stampa, ha fortemente ridimensionato la portata del “condono” presente nel Decreto, affermando:

Questo, in effetti, è un condono. Ma è un condono di multe di oltre 10 anni fa, che noi abbiamo contenuto in importo.

Questo azzeramento delle cartelle permette all’amministrazione di perseguire alla lotta all’evasione.

Se si deve fare un condono, lo si fa solo per una parte veramente piccola della platea di contribuenti, forse quella con meno disponibilità economica e per importi molto limitati.

La priorità, per il Presidente, rimane quella di una riforma del sistema di riscossione:

Il fatto di accedere a un condono oggi, non avrebbe eliminato il problema dell’accumulo di cartelle, di qui ad un paio di anni avremmo avuto di nuovo milioni di cartelle che non si riesce ad esigere.

Occorre veramente indirizzarsi alla risoluzione del meccanismo che produce questo fatto.

Condono fiscale: botta e risposta Salvini-Letta dopo il Cdm, Tajani evita scontri politici

Il Cdm che ha portato all’approvazione del Decreto Sostegni ha visto lo scontrarsi deciso di Lega e Partito Democratico: i primi avrebbero voluto misure molto più consistenti in materia fiscale, mentre i secondi hanno dovuto accettare un compromesso.

Il dibattito è continuato anche fuori dalle sedi istituzionali: così, infatti, il Segretario Pd Enrico Letta esordiva su Twitter dopo il Cdm, attaccando direttamente Matteo Salvini:

Molto bene. Il decreto Sostegni interviene su salute, scuola, turismo, cultura e aiuta lavoratori e imprese. Bene Draghi. Bene i ministri.

Male, molto male che un segretario di partito tenga in ostaggio per un pomeriggio il Cdm (senza peraltro risultati).

Pessimo inizio Salvini.

E la risposta del leader del Carroccio non si è fatta attendere:

C’è chi pensa allo ius soli e c’è chi pensa ad aiutare gli italiani in difficoltà con un decreto da 32 miliardi.

Basta con le polemiche, Enrico stai sereno.

Mi spiace che il segretario del Pd Letta ogni giorno per ricordarsi di esistere ne debba inventare una.

Dibattito che è simbolo di una maggioranza tormentata, che mal si sopporta e tollera. Una maggioranza fatta di forze politiche che necessitano di continui compromessi per andare d’accordo, di risoluzioni ad hoc che finiscono, spesso, per non accontentare nessuno. Ma parole risolutive arrivano dal vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani, che afferma:

Anche noi avremmo preferito una pace fiscale più consistente, abbiamo accettato un compromesso che rappresenta un primo passo. Bisognerà andare avanti, nel prossimo decreto si farà ancora di più.

Credo che in questa fase si debba sostenere il Governo abbassando i toni, non servono le polemiche politiche fra partiti che sono ovviamente diversi.

È arrivato il momento di frenare gli asti personali e le rivalità politiche: in un Governo di questo tipo bisogna agire per accorrere in aiuto degli italiani senza pensare ad insanabili distanze di vedute. La pluralità di visioni non deve portare allo scontro ma al compromesso, questa è la priorità. E ciò non significa che i partiti debbano cancellare le proprie bandiere identitarie, ma che debbano rivederle in nome del bene comune.

Leggi anche: Decreto Sostegni, Draghi: “11 miliardi entreranno nell’economia italiana nel mese di aprile”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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