Ddl Zan, continua la discussione al Senato: respinta la proposta di sospensiva della destra

Secondo giorno di discussione sulla legge Zan a Palazzo Madama, oggi si è votato contro la proposta di sospensiva richiesta da Lega e FI.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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La prima giornata di ieri riguardo la discussione al Senato sul ddl Zan, dopo un inizio incandescente (ma non ci si aspettava niente di meno), si è conclusa con l’Aula di Palazzo Madama che ha votato no alle pregiudiziali di costituzionalità, avanzate da Lega e Fratelli d’Italia sul ddl Zan. I voti sono stati 136 contrari, 124 a favore e 4 astenuti.

Oggi si è invece votato sulla sospensiva al disegno di legge, non approvata dall’Aula con un solo voto di scarto. In apertura di seduta erano state presentate due richieste di sospensiva, una da parte di Forza Italia, l’altra della Lega. L’obiettivo era rinviare la discussione al 27 luglio per rivedere alcune parti del testo. Il Senato a votazione palese ha quindi respinto la sospensione, 136 i voti a favore e 135 i contrari, nessun astenuto.

Ddl Zan: ecco cosa sta succedendo al Senato

C’è chi giura di aver sentito il gong della campana del ring quando ieri al Senato si è tenuta la prima discussione sul ddl Zan.

La Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, non fa in tempo ad aprire la seduta che subito il leghista Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia del Senato, dopo alcuni interventi di senatori sulla legge chiede immediatamente una riunione dei capigruppo per verificare la possibilità di una mediazione su un testo modificato.

Una mossa probabilmente prevedibile da parte della Lega, che aveva già chiesto di calendarizzare il ddl Zan al 20 luglio, per discutere le modifiche al disegno di legge.

La Presidente Casellati accoglie la richiesta “sospendo l’Aula e convoco immediatamente i capigruppo” ed ecco che il Senato diventa una polveriera tra urla e accuse.

Pd, Leu e M5s hanno contestato la richiesta di Ostellari ricordando che l’Aula ha già votato per la calendarizzazione del ddl Zan e “non si può tornare indietro”, come ha spiegato l’ex presidente del Senato Pietro Grasso durante il suo intervento. La Casellati fa fatica a ristabilire l’ordine, ma dopo alcuni minuti di tensione ristabilisce la calma:

Gli europei di calcio li abbiamo già vinti, non voglio un clima da stadio in quest’aula.

C’è già un clima incandescente, decido io poi, ora stabilisco l’elenco degli interventi, avevo fatto bene a convocare la capigruppo. La decisione ultima la prendo io.

La mia decisione era già presa, come emerge dalla nostra chat, ho già deciso. Non accetto strumentalizzazioni.

Il ddl Zan pare essere diventato il principale oggetto di contesa politica oltre che di propaganda, in questo senso Lega e Fratelli d’Italia hanno spesso fatto uso di una comunicazione distorta su questioni tra l’altro inesistenti all’interno della legge.

Durante i vari interventi il clima resta acceso, e quando arriva il momento di Simone Pillon (Lega), il senatore sapendo di essere in quel momento a favor di telecamera non resiste e la spara più grossa possibile:

L’attenzione del legislatore deve privilegiare i diritti del bambino che ha diritto alla mamma e al papà e ha diritto a non essere acquistato su internet.

La giornata di oggi

La discussione è proseguita questa mattina nell’aula del Senato ma i toni rischiano di inasprirsi pesantemente. L’Aula ha infatti respinto per un solo voto la proposta di sospensiva, chiesta da Lega e Forza Italia, al ddl Zan contro l’omotransfobia per un solo voto: 136 sì e 135 no.

Salvini ha subito commentato: “Senza dialogo la legge è morta”.

“Questo voto dimostra chiaramente quello che diciamo da tempo, o si cambia rotta o il ddl Zan va a fondo” ha rincarato Davide Faraone, di Italia viva. E subito dopo anche Matteo Renzi gli ha fatto eco, il quale oggi aveva un impegno decisamente più importante a Firenze per la presentazione del suo libro: “I numeri sono a rischio e quindi il mio suggerimento è di fare un grande accordo perché, a voto segreto, questa legge non passa”. Irremovibile invece il Pd: “La legge si occupa della dignità delle persone, dell’articolo 3 della Costituzione , deve passare così com’è” ha dichiarato Monica Cirinnà.

Il gruppo renziano ha invece votato compatto contro il rinvio, nonostante i tanti occhiolini tra i due Matteo nelle ultime settimane, dunque non sono individuabili al suo interno eventuali franchi tiratori, e la posizione di Leu-Pd-M5S continua a essere ferma. Non è quindi ben chiaro perché Matteo Renzi continui a dire che il voto segreto potrebbe impedire alla legge di passare.

Da Fratelli d’Italia intanto filtra l’irritazione per le assenze del centro destra in Aula durante il voto delle sospensive al ddl Zan respinte per un solo voto. Se fossero stati tutti presenti, fanno notare dal gruppo di FdI, la sospensiva sarebbe passata. Tra i senatori che non hanno partecipato al voto ne conta 8 Fi, 7 la Lega mentre FdI era a schieramento completo con i suoi 20 senatori.

Leggi anche: Ddl Zan, voto in Senato il 13 luglio. Quali sono le vere intenzioni di Renzi?

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