Verona, studentessa costretta a bendarsi in Dad per dimostrare di aver studiato

La Dad inizia ad evidenziare sempre più i suoi limiti. Quello che si è verificato a Verona non è il primo caso in Italia in cui un insegnante chiede ad un alunno di bendarsi durante l’interrogazione.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Durante la lezione di tedesco in Dad una professoressa di un liceo di Verona chiede a una sua alunna di proseguire l’interrogazione bendata, per timore che stesse barando.

È vero che gli insegnanti nel corso di questi mesi di didattica a distanza hanno dovuto imparare a prestare molta attenzione agli studenti, scoprendo di volta in volta le varie strategie messe da loro in atto per ingannarli durante le interrogazioni.

Ma ciò non significa che non ci siano dei limiti da rispettare, non solo per i ragazzi, ma anche da parte di chi insegna.

Verona, la prof le chiede di indossare una benda durante l’interrogazione in Dad, ecco cosa è successo

Siamo nella classe di secondo anno del Liceo Carlo Montanari di Verona. La temuta interrogazione di tedesco si verifica in dad il giorno dopo uno sciopero proprio contro la Dad.

Una ragazza di 15 anni se la sta cavando abbastanza bene e all’insegnante iniziano a sorgere dei dubbi sulla possibilità che stia barando. Da qui la richiesta della professoressa di proseguire l’interrogazione bendata.

L’episodio è accaduto giovedì scorso e fin da subito la notizia si è diffusa nelle chat tra studenti e genitori.

I limiti della didattica online: “Questa non è la sola storia, qualcosa non sta funzionando”

Molte sono state le reazioni di protesta e indignazione. Tra queste Camilla Velotta, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Verona e presidente della consulta provinciale degli studenti, ha dichiarato:

Non abbiamo parole per descrivere il ribrezzo che proviamo a sentir raccontare episodi del genere.

Questa non è purtroppo la sola storia, in questo periodo, a dimostrare che qualcosa non sta funzionando.

Non è tollerabile che la didattica a distanza, già di per sé un sistema fallace, diventi un pretesto per attuare misure repressive e violente nei confronti degli studenti.

Offriamo piena solidarietà alla studentessa e chiediamo che vengano presi seri provvedimenti nei confronti di chi, come la docente di questo episodio imbarazzante, instaura un clima di angoscia durante le lezioni, invece di renderle un momento utile e formativo per gli studenti.

Anche il preside del liceo si è espresso al riguardo. Ecco cosa ha detto al Corriere di Verona:

Mi hanno riferito e stiamo accertando quanto accaduto. Se ci sono conferme, risponderemo di conseguenza.

La nostra scuola è stata tra le prime a prevedere un protocollo di comportamento per la didattica online destinato a studenti ma anche agli insegnanti, aderendo in seguito a quello del ministero.

Ragazza bendata durante la Dad, caso analogo in un liceo di Salerno

Dad_studentessa bendata_Scafati

Episodio analogo si era verificato ad ottobre nel liceo Caccioppoli di Scafati, in provincia di Salerno.

La protagonista è sempre una studentessa, la quale dopo una richiesta da parte dell’insegnante, ha dovuto affrontare un’interrogazione bendata, per evitare che sbirciasse gli appunti.

La questione è stata sollevata dal giornalista e docente Mariano Jodice. L’uomo ha postato su Facebook la foto della ragazza bendata, a cui ha aggiunto un duro commento:

Manca solo che qualcuno le versi acqua sulla mascherina e siamo a Guantánamo.

Spero che il dirigente del Liceo in questione intervenga per mettere fine a tali azioni vergognose e lesive per il benessere psico fisico di minori.

Leggi anche: DAD ed effetti collaterali: Lorenzo abbandona la scuola e sceglie il servizio civile: “Ora ho più motivazione”

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