Crisi Ucraina-Russia: senatori USA vicini all’accordo sulle sanzioni a Mosca

La questione della crisi Russia-Ucraina non è più solo un gioco diplomatico tra le grandi potenze. Serve un accordo immediato per evitare il conflitto. E mentre la tensione sale è di pochi giorni fa la notizia che, Alexei Navalny, l’oppositore russo del Presidente Vladimir Putin è stato incluso nella lista dei terroristi estremisti.

Mary Tagliazucchi
Mary Tagliazucchi
Mary Tagliazucchi, giornalista e fotoreporter si occupa di inchieste, reportage in giro per il mondo, cronaca e attualità. Il suo vizio? Guardare oltre, sempre.
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Crisi Ucraina-Russia. Nonostante i senatori americani stiano lavorando senza sosta all’accordo sulle sanzioni a Mosca, bilanciando in maniera chirurgica strategia e diplomazia, centinaia di soldati stazionano ancora al confine con l’Ucraina. Un braccio di ferro continuo da parte della capitale russa che ancora una volta gioca al ruolo della vittima, dichiarando di non aver nessuna intenzione bellicosa. Dichiarazione che stride con quanto riportato dal portavoce del Pentagono, John Kirby: “Vladimir Putin continua a rafforzare le sue truppe al confine e lo si è visto anche durante il fine settimana” (fonte Ansa).


Anche il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba ha esortato Mosca a ritirare le truppe, attraverso il suo canale social Twitter: “La Russia deve continuare l’impegno diplomatico e ritirare le forze militari che ha ammassato lungo i confini ucraini e nei territori dell’Ucraina temporaneamente occupati”.

Crisi Ucraina-Russia, non è poi inaspettata…

Ma il ‘gelo’ tra Russia e Ucraina non è certo una crisi inaspettata, tutt’altro. Un precedente conflitto era già avvenuto nel 2014 quando Kiev, si era avvicinata sempre di più all’occidente stravolgendo completamente vertici all’interno del suo governo.

Un conflitto che da oltre otto anni prosegue ‘sotto le ceneri’ della lontana -ma non troppo- “Rivoluzione del 2014” quando la Russia si vide tradita generando subito la pronta risposta da Mosca che invase la penisola di Crimea sostenendo i movimenti separatisi nella regione del Donbass.

Ed è proprio qui, nel Donbass che ad Avdiïvka (cittadina dell’Ucraina orientale), che da otto, lunghi, anni i cittadini vivono il terrore di una guerra che minaccia sempre di essere imminente.

Crisi Ucraina-Russia, una tensione che arriva da lontano

crisi russia-ucraina

Ma che è possibile avvertire davvero da vicino leggendo la dichiarazione del giovane (ha solo 25 anni) tenente Serhy riportata nell’articolo pubblicato da Euronews:

Qui la paura di un conflitto sta crescendo di giorno in giorno, specie dopo che Mosca ha ammassato i suoi soldati oltre il confine. Si avverte una tensione costante.

Non avvertiamo ulteriori minacce ma solo perché da noi essere sotto minaccia è una costante. Siamo sempre pronti a combattere e a respingere qualsiasi attacco nemico nel caso dovessimo essere presi di mira.

Conclude così il tenente Serhy che dal 2018 è in prima linea con la Brigata aviotrasportata.

Crisi Ucraina-Russia, lo schieramento della Gran Bretagna

Da parte della Nato anche la Gran Bretagna si è schierata annunciando un ingente dispiegamento militare in Europa orientale e nel caso fosse necessario sanzioni contro gli oligarchi vicini al Cremlino.

Sono arrivate infatti, nette e decise le dichiarazioni del primo ministro britannico Boris Johnson. Ha dichiarato il primo ministro britannic (fonte Lapresse):

Quello che dirò al presidente Putin, come ho detto in passato, è che penso che serve un passo indietro di tutte le parti, compresa la Russia, dall’orlo del baratro.

Leggi anche: Crisi in Ucraina: la Russia apre ai colloqui con gli Stati Uniti ma non filtra ottimismo

La telefonata tra Johnson e Putin

Johnson oggi parlerà al telefono con il presidente russo Vladimir Putin, prima di recarsi domani in visita a Kiev per colloqui con il presidente Volodymyr Zelensky. Ha concluso il primo ministro britannico:

Penso che un’invasione dell’Ucraina, qualsiasi incursione in Ucraina oltre il territorio che la Russia ha già conquistato nel 2014 sarebbe un disastro assoluto per il mondo, e soprattutto sarebbe un disastro per la Russia.

E se al momento ancora non si conoscono le sorti di quello che appare un imminente conflitto, di certo da questa eterna querelle fra Russia, Nato, Usa, includendo ovviamente l’Ucraina a trarne vantaggio ci sarà la Cina che da sempre intrattiene ‘amichevoli’ rapporti economici e diplomatici con il leader russo Vladimir Putin. Non scordiamoci inoltre che almeno il 90% del commercio tra Cina ed Europa avviene tra i territori della Russia e di Paesi dell’Asia Centrale.

Leggi anche: Stati Uniti: possibili sanzioni contro la Russia questa settimana

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