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Covid, tutta Italia arancione? Ecco cosa potrebbe accadere dal 25 febbraio

Si avvicina il 25 febbraio, data in cui scade il divieto di spostamenti. Oggi pomeriggio la Conferenza delle Regioni si è interrogata sull'efficacia della zona a colori e pensa a una omogeneizzazione in tutta Italia.

Zona arancione in tutta Italia per contrastare le varianti Covid e arginare i contagi. La curva risale e le proiezioni riportano che da qui al 10 marzo i contagi potrebbero salire più del 50%. E infatti, molte Regioni sono tornate arancioni dopo l’ultimo report dell’Iss dello scorso venerdì.

Quel che preoccupa è la diffusione della variante inglese soprattutto sulla costa adriatica, e, la diffusione della variante brasiliana diffusa in Umbria e in alcune zone della Toscana.

Italia arancione, nel pomeriggio la conferenza delle Regioni

Italia arancione.

Italia arancione? Oggi pomeriggio alle 17 il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha convocato la Conferenza delle Regioni e ha proposto di istituire una zona omogena in tutt’Italia. Non un lockdown come quello dello scorso marzo ma una zona arancione di qualche settimana:

Io mi interrogo solo se questo tema delle fasce colorate, alla luce delle varianti che stanno cominciando a circolare e a far peggiorare quasi in tutto il territorio nazionale i parametri, non abbia qualche pecca.

Con Stefano Bonaccini sono d’accordo sia il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che il presidente della Toscana, Eugenio Giani. Si dice scettico, invece, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che ha proposto, piuttosto, una zona gialla nazionale:

Ristoranti e bar chiusi, tutta Italia in arancione non mi sembra sostenibile.

Facciamo invece delle divisioni su base provinciale.

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Italia arancione, Salvini: “Basta panico, chiusure circoscritte”

Mentre si diffonde l’idea dell’Italia arancione, il leader della Lega, Matteo Salvini, interviene immediatamente e, nel suo post su Facebook, tuona:

Basta con gli annunci, gli allarmi e le paure preventive che hanno caratterizzato gli ultimi mesi. Se ci sono zone più a rischio si intervenga in modo rapido e circoscritto ma non si getti nel panico l’intero Paese. 

Il leader della Lega continua il post precisando che il diritto alla salute viene prima di tutto e, che, le uniche indicazioni da rispettare sono quella della comunità scientifica e non le anticipazioni a mezzo stampa di lockdown ingiustificati e generalizzati. 

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Classe 1990, laureata in Scienze Politiche con una specializzazione in Comunicazione pubblica Internazionale. Amante della storia sin da piccola e appassionata di grandi classici della letteratura italiana. Si auto definisce una sognatrice che tende a considerare sempre il bicchiere mezzo pieno anche nelle situazioni più critiche. Altri segni particolari? Appassionata di calcio e tifosissima!
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