Nell’epoca in cui la tecnologia sta prendendo positivamente il sopravvento nelle azioni abitudinarie delle persone, ci sono numerose applicazioni e altrettanti software in grado di semplificare diversi passaggi, sia in ambito lavorativo che in altri settori. Tra questi, rientrano senz’altro i codici a barre, utilizzati praticamente da chiunque ormai sul lavoro e non solo: basti pensare alle miriadi di informazioni contenute in occasione delle visite ai musei, nonché al menù dei ristoranti e dei bar.
Naturalmente al giorno d’oggi esistono svariate tipologie di codici a barre alcuni dei quali non contengono necessariamente informazioni ma servono a collegare un dispositivo elettronico a una pagina web. È il caso del QR code, sempre più utilizzato dalle aziende anche perché grazie ai fornitori di servizi digitali come Labeljoy, specializzato in barcode, questa come tante altre tipologie di codice può essere generata online in tempo reale. Il codice a barre viene anche adoperato, infatti, per scopi di business e pubblicità al fine di generare coupon, promozioni dedicate ai clienti, fatture e per velocizzare i pagamenti. Ma in linea di massima, cosa si capisce dal codice a barre? Queste le informazioni che indica.
Le informazioni indicate dal codice a barre
I codici a barre non sono utilizzati solo oggi ma da tempo nel campo alimentare e dei prodotti commerciali, per rimandare ad un database contenente informazioni circa scadenza, produzione, lotto, e così via. Al contrario, il QR code indirizza ad una determinata pagina. Per risalire alle informazioni indicate dal codice a barre, è opportuno fare una distinzione tra i prodotti commerciali e quelli alimentari: ecco le differenze sostanziali.
Leggere il codice a barre dei prodotti commerciali
Siccome ogni numero del codice a barre indica qualcosa di specifico, bisogna comprenderne il meccanismo. Il più utilizzato tra i vari codici è l’EAN (European Article Number), e tale sistema riesce a semplificare le mansioni degli impiegati, come ad esempio nel caso di cassieri e magazzinieri, i quali riescono con una maggiore dimestichezza a gestire gli ordini, gli inventari e il posizionamento degli articoli. Tuttavia, il codice a barre dei prodotti commerciali è essenziale anche ai clienti per riuscire a conoscere qual è la loro tracciabilità.
Per ciò che concerne il significato dei numeri, è importante sapere che le prime 3 cifre di un codice a barre indicano la provenienza, e quindi il paese dal quale arriva un determinato prodotto. Le successive 4 cifre, invece, contengono l’indirizzo del fornitore o del produttore; le altre 5 cifre indicano di quale articolo si tratta. Infine, l’ultima cifra ha la mera funzione di agevolare la lettura.
Tuttavia, è importante precisare che conoscere la provenienza di un prodotto non equivale sempre a conoscere le sue origini, poiché un articolo può anche essere importato all’estero da un’azienda di un’altra nazione, la quale lo ha anche confezionato. Ad esempio, se un’impresa francese effettua ciò, non è detto che le origini del prodotto in questione non risalgono alla Svezia.
Leggere il codice a barre degli alimenti
Dato che non è una costante quella delle prime cifre come indicatrici della reale provenienza di un prodotto, talvolta si genera confusione quando si ha il desiderio di leggere il codice a barre di un alimento. Infatti, l’intenzione è quella di comprendere le origini del cibo che si sta acquistando. Per fare un esempio pratico, un produttore italiano può anche far uso di materie prime provenienti dall’estero, così come può inserire sul mercato dei prodotti alimentari importati da aziende di altre nazioni.
Viceversa, può essere prodotto in Italia ma avere un codice identificativo differente perché la sede legale si trova all’estero. Per avere un maggior chiarimento, si possono leggere le voci sull’etichetta di un alimento: “distribuito da” e “fabbricato nello stabilimento di”. Nel primo caso dovrebbe significare che il prodotto è importato, mentre nel secondo dovrebbe essere italiano.
