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Congedo mestruale: quando una legge in Italia?

Al via la raccolta firme per reintrodurre una proposta di legge suggerita alla Camera nel 2016 per il riconoscimento di un congedo per disturbi legati al ciclo mestruale.

Congedo mestruale, i dati sono chiari: secondo una ricerca dell’American Family Physician, una donna su cinque soffre di dismenorrea, mentre una su dieci di endometriosi, due patologie molto debilitanti che causano sintomi come nausea, crampi, dolori addominali, vertigini, emicrania e abbondanti perdite di sangue.

In Italia sono numerosissime le donne affette da disturbi legati al loro ciclo mestruale, eppure non hanno ancora il diritto di poter chiedere un permesso al proprio datore di lavoro per questo motivo, causando un tasso di assenteismo che va dal 5 al 15% ogni anno.

Congedo mestruale, la proposta di legge è ferma alla Camera dal 2016

Nel lontano 27 aprile 2016 era stata presentata alla Camera, dai deputati Mura, Sbrollini, Iacono e Rubinato, una proposta di legge sul congedo mestruale, in cui si ipotizzava di concedere alle lavoratrici che avrebbero fornito un certificato medico di uno specialista, tre giorni di congedo retribuito al mese.

Purtroppo, come spesso accade con le bozze di legge, non vi sono stati più sviluppi: è per questo motivo che nasce la petizione dal nome “Le mestruazioni sono una cosa seria: chiediamo il congedo mestruale”.

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Congedo mestruale, la petizione da 13.900 firme su Change.org

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La raccolta firme presente su Change.org conta ad oggi ben 13.900 firme dirette al Parlamento italiano, con l’intento di far riconoscere alle lavoratrici il diritto di poter rimanere a casa in presenza di patologie tanto biologiche quanto invalidanti.


In un paese come il nostro, in cui gli assorbenti sono considerati beni di lusso tassati al 22% d’IVA, è bene che si inizi a parlare concretamente di una legge volta esclusivamente alle lavoratrici italiane e alle loro esigenze, così che si possa dare loro la giusta dignità ed equità sul proprio posto di lavoro. È tempo di trasformare delle semplici proposte in realtà.

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di Lucrezia Reale

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