Confindustria, Bonomi sprona il Governo: “I dipendenti paghino le tasse come gli autonomi”

Sono tante ma chiare le proposte di Confindustria al Governo per il rilancio economico del Paese post Covid. Carlo Bonomi chiede a gran voce unità e un nuovo patto per l'Italia.

Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli
Catiuscia Ceccarelli, giornalista e imprenditrice, si occupa di personaggi, interviste, attualità e lifestyle. Segni particolari? Mamma di Matilde
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Il mondo dell’industria fa sentire la sua voce e si rivolge al Governo, in questo momento storico economicamente svantaggioso, ma con spiragli di luce provenienti dall’Europa. “Serve un nuovo grande patto per l’Italia”, lo ha detto a gran voce il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, parlando all’assemblea di Confindustria.

Per Confindustria, puntare su una nuova produttività

Bonomi si rivolge al Premier Conte e ricorda i 25 anni si stasi, da superare con una nuova produttività. Confindustria e tutte le parti in gioco si impegna in patto da scrivere con il Governo e ha detto:

È su questo concetto ampio di produttività che si devono concentrare le azioni e le politiche dei prossimi anni, con l’obiettivo di massimizzare il ruolo di motore dello sviluppo del sistema delle imprese e del lavoro, e dare nuova centralità alle manifatture.

Confindustria e il Patto con l’Italia

Le linee guida proposte da Confindustria per un’Italia più competitiva a livello economico e produttivo, come segnalato da Il Sole24Ore, sono indicate in un volume di 385 pagine dal titolo “Il coraggio del futuro – Italia 2030-2050″. Al Patto per l’Italia di Bonomi, durante l’assemblea di Confindustria, risponde per il Governo il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, assicurando anche per il Premier Conte una forte apertura mai registrata fino ad oggi. Ecco la posizione del ministro:

Non possiamo far prevalere il senso della contrapposizione. La nostra strategia deve essere l’unità nazionale e se vogliamo tutti bene all’Italia è ora di lavorare insieme. Abbiamo bisogno di un paese dove sia semplice fare impresa. Stabilizzeremo e intensificheremo gli incentivi di Industria 4.0.

Leggi anche: Conte: “Soldi dell’Europa sono di tutti, non sarà un tesoretto”

Cosa propone Confindustria

Il Recovery Fund, secondo il leader degli industriali è una sfida che l’Italia non deve fallire, così come il Governo non deve rinunciare al Mes:

Non ce lo possiamo permettere. È tempo di un’azione comune, oppure non sarà un’azione efficace. Servono scelte per l’Italia, anche controvento. Serve il coraggio del futuro.

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Confindustria sui sussidi

È chiaro Carlo Bonomi sulla posizione di Confindustria nei confronti dei sussidi:

Aderire allo spirito Ue significa una visione diversa dai sussidi per sostenere i settori in difficoltà. Nel lockdown il Governo ha assunto misure di sostegno alla liquidità delle imprese e di rifinanziamento al fondo Pmi. Ma i sussidi non sono per sempre, né vogliamo diventare un Sussidistan.

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Bonomi su ammortizzatori sociali

Secondo Carlo Bonomi, leader di Confindustria la riforma degli ammortizzatori sociali è un tema focale sul quale dice «abbiamo inviato a metà luglio a governo e sindacati una proposta dettagliata, cui finora non abbiamo visto seguito». Sul reddito di cittadinanza dice che non funziona. Ecco la proposta degli industriali:

Essa si ispira al varo di vere politiche attive del lavoro, smontando la parte di Reddito di cittadinanza non destinata al contrasto alla povertà ma destinata in teoria alle politiche del lavoro che però, di fatto, per constatazione ormai unanime non funziona.

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Bonomi risponde ai sindacati

Confindustria risponde alle accuse sindacali sulla presunta contrarietà degli industriali al rinnovo dei contratti. “Nessuno, dice Bonomi, ha mai pensato né parlato di blocco nei contratti”. Carlo Bonomi chiede il rispetto delle regole, augurandosi che:

Il fraintendimento si superi presto, con dialogo, rispetto e ragionevolezza. Confindustria vuole contratti che siano compresi nello stesso spirito della svolta che vogliamo costruire insieme, nel Patto per l’Italia. Regole che fissano principi chiari sulla rappresentanza, per combattere la diffusione dei contratti pirata. E su come si calcolano le retribuzioni.

Confindustria dice no a salario minimo

Dal presidente Bonomi di Confindustria arriva secco un no all’ipotesi di salario minimo, ma apre alla retribuzione di produttività, al welfare aziendale, alla formazione e all’assegno di ricollocazione, perché afferma:

Il trattamento economico minimo lo si stabilisce bilateralmente nei contratti e non imponendo un salario minimo per legge enormemente superiore alla media retributiva come vorrebbero alcuni parti politiche, violando l’autonomia delle parti social.

Bonomi vuole alleggerire le imprese dalle tasse

Tra le varie proposte avanzate dal presidente di Confindustria all’assemblea degli industriali, ha fatto clamore quella relativa alle imprese e ai dipendenti:

Perché passare alla tassazione diretta mensile solo per gli autonomi? Facciamolo per tutti i lavoratori dipendenti, sollevando le imprese dall’onere ingrato di continuare a svolgere la funzione di sostituti d’imposta addetti alla raccolta del gettito erariale e di essere esposti alle connesse responsabilità.

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