Social freezing: cos’è, come funziona e perché lo si fa?

Il social freezing è una pratica che consente a una donna di preservare la sua fertilità. Vediamo di cosa si tratta, come viene effettuata e quali sono i costi.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Per social freezing si intende la crioconservazione degli ovociti a scopo precauzionale ed è considerata una terapia per l’infertilità futura, quando possono subentrare difficoltà oggettive nel concepimento dovute al sopraggiungere dell’età. Vengono utilizzate le tecniche tradizionali di crioconservazione dei gameti femminili, da tempo consolidate, per procedere poi alla procreazione medica assistita, qualora fosse necessario.

Si tratta di una pratica consolidata in alcuni Paesi come la Spagna e il Regno Unito, che sta iniziando a diffondersi anche in Italia. Secondo alcune stime, e come riportato da il quotidianosanità.it, il social freezing è raddoppiato nella primavera 2021 rispetto allo stesso periodo del 2019.

Oggi se ne parla molto anche perché diverse donne dello spettacolo, come nel caso della modella Bianca Balti e la cantante Emma, hanno ammesso di averne fatto ricorso.

Social freezing: la scelta di preservare la fertilità

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Le donne oggi, se vogliono preservare la fertilità e avere figli più avanti nel tempo, quando potrebbero esserci maggiori difficoltà nel concepimento naturale, possono sottoporsi alla crioconservazione degli ovociti. Anche se prima dei 30 anni le possibilità di rimanere incinte è molto alta, spesso a quell’età una donna non si sente pronta ad avere dei figli. Le motivazioni possono essere svariate, dal desiderio di terminare gli studi, trovare una stabilità lavorativa, una casa e soprattutto il partner giusto, che a prescindere dalla storia d’amore rimarrà per sempre il padre del figlio che si decide di avere.

Le altre motivazioni che portano a consigliare un trattamento di social freezing sono la necessità di affrontare cure chemioterapiche, che potrebbero compromettere la capacità riproduttiva, e anche nei casi di familiarità per menopausa precoce.

Social freezing: cos’è e quali sono i costi

Il social freezing offre la possibilità alla donna di avere dei figli, con il proprio patrimonio genetico, più avanti nella vita. Consiste in una sorta di terapia preventiva al problema di infertilità che potrebbe sorgere in futuro, quando la donna è sì nelle condizioni socioeconomiche più adatte a poter gestire la maternità ma deve far i conti con l’orologio biologico.

A un’età favorevole alla riproduzione si prelevano nella donna gli ovociti che poi saranno utilizzati, con tecniche di procreazione assistita, nel momento in cui si dovessero presentare difficoltà nel concepimento.

Se si vuol fare una stima, le spese si aggirano intorno ai 4.000 euro, comprensivi di costo dei farmaci per la stimolazione ovarica, di circa 800-1000 euro, procedura stessa di circa 2.000-3.000 euro a seconda del centro, e un costo di mantenimento annuo degli ovociti che si aggira sui 100-200 euro l’anno.

Come funziona il social freezing

Social freezing_congelamento ovuli

Il social freezing prevede un trattamento preventivo da parte del personale medico. Occorre accertarsi, tramite un colloquio in un centro specializzato per l’infertilità di coppia e la Procreazione Medicalmente Assistita, della riserva ovarica mediante un dosaggio ormonale e una ecografia transvaginale, in fase mestruale. Sono inoltre previsti esami diagnostici e infettivologi di legge, induzione e monitoraggio dell’ovulazione, prelievo e congelamento degli ovociti in azoto liquido, a -196° C.

La crioconservazione andrebbe effettuata fra i 25 e i 35 anni, come consiglia Alberto Vairelli, segretario della SIFES-MR, Società Italiana di Fertilità e Sterilità, intervistato da Il Corriere della Sera:

La crioconservazione di numero di ovociti pari a 15, se effettuata prima del compimento del 35esimo anno, possa offrire una possibilità di successo dopo fecondazione in vitro fra il 40% e il 50%.

Dopo i 35 anni le chance di una gravidanza si riducono progressivamente.

Leggi anche: Emma Marrone: “Ho conservato mio tessuto ovarico, sarò madre anche senza un uomo”

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