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Caso Ciro Grillo: lui e i 3 amici andranno a processo per stupro di gruppo

Caso Ciro Grillo, l'udienza svoltasi oggi presso il Tribunale di Tempio Pausania ha portato a una svolta: il gup Caterina Interlandi ha deciso di rinviare a giudizio Ciro Grillo e i suoi tre amici genovesi accusati di violenza sessuale di gruppo.

Svolta nel caso Ciro Grillo. L’udienza svoltasi oggi presso il Tribunale di Tempio Pausania ha portato a una svolta: il gup Caterina Interlandi ha deciso di rinviare a giudizio Ciro Grillo e i suoi tre amici genovesi accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo-norvegese quando erano in vacanza in Costa Smeralda, la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019. Questo significa che Ciro Grillo, Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia andranno a processo con l’accusa di stupro di gruppo.

In aula non erano presenti né il figlio di Beppe Grillo né i suoi amici: a fare le loro veci c’erano i legali difensori. Oltre all’accusa di violenza sessuale, nell’ambito del procedimento è nato un secondo filone legato al revenge porn: i quattro avrebbero infatti scattato foto oscene alla giovane mentre era addormentata sul divano, incosciente per l’alcol, poi hanno pubblicato le immagini in alcuni gruppi Whatsapp.

Caso Ciro Grillo: “La ragazza non può aver espresso un valido consenso al rapporto di gruppo”

Caso Ciro Grillo: "La ragazza non può aver espresso un valido consenso al rapporto di gruppo"

Caso Ciro Grillo: a rappresentare l’accusa nel processo sarà Gregorio Capasso, procuratore di Tempio Pausania. Il 5 novembre scorso è stata rinviata ad oggi la decisione cruciale sul caso di Ciro Grillo & Co, in modo da avere più tempo per visionare alcune intercettazioni ancora non trascritte negli atti.

Nelle ultime settimane, poi, si è fatta strada l’ipotesi dell’utilizzo della droga dello stupro: nella consulenza medico-legale di parte del professor Enrico Martinelli, voluta e depositata dall’avvocato Giulia Bongiorno, che difende la ragazza vittima del presunto stupro, si legge che “in linea puramente teorica non è possibile escludere l’uso di sostanze di questo tipo, prima o in associazione dell’alcol”.

Il riferimento è a droghe inibitorie come l’ormai nota Ghb. Oltre al fatto, aggiunge Martinelli, che “la ragazza non può aver espresso un valido consenso al rapporto di gruppo, dato che l’alcol scemava grandemente la sua capacità decisionale e annullava la sua capacità di autoderminazione”.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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