Calcolare il codice fiscale inverso

Il calcolo del codice fiscale inverso permette di validare i dati anagrafici presenti sul codice fiscale attraverso un calcolo a ritroso.

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A cosa serve calcolare il codice fiscale inverso

Calcolare il codice fiscale inverso è indispensabile per verificare che i dati anagrafici presenti su un codice fiscale siano corretti.

Attraverso un calcolo a ritroso, partendo dalla serie alfanumerica del codice fiscale, è possibile infatti recuperare le informazioni personali del titolare dello stesso.

Alcuni siti web permettono di calcolare il codice fiscale inverso tramite una procedura semplice e immediata con l’inserimento dei 16 caratteri presenti sulla tessera ed acquisire così i dati fiscali necessari ad esempio per emettere correttamente una fattura.

Come è composto il codice fiscale?

Il codice fiscale viene assegnato dall’Agenzia delle Entrate e si compone di 16 tra lettere e numeri: 6 lettere per il cognome ed il nome, 4 cifre e una lettera per l’anno, il mese e il giorno di nascita, una lettera e 3 cifre per il comune di nascita ed un ultimo carattere composto da una lettera di controllo.

Le lettere relative al cognome ed al nome sono le consonanti presenti negli stessi, ma nel caso non siano presenti tre consonanti verranno trascritte le prime seguite dalle vocali.

Nei 5 caratteri che corrispondono alla data di nascita in caso di un soggetto femminile verranno aggiunte 40 unità alle 2 cifre finali (relative al giorno di nascita).

Nel codice fiscale di un uomo nato il 18 febbraio del 1980 figurerà 80B18 mentre in quello di una donna nata nello stesso giorno 80B58. Se in un codice fiscale nella parte relativa al giorno di nascita si trova un numero che va da 1 a 31 si tratterà di un uomo, mentre da 41 a 71 di una donna.

Il mese di nascita è invece rappresentato da una lettera: A per gennaio, B per febbraio, C per marzo e così via. Alcune lettere non vengono però utilizzate per evitare confusioni con i numeri o altre lettere come ad esempio la F che è simile alla E, la G alla C, oppure la I che si può confondere con il numero 1 e lo O con lo zero.

La lettera ed i 3 numeri successivi coincidono con il codice catastale del comune dove è stato registrato l’atto di nascita del titolare.

Ed infine la lettera di controllo finale può essere soltanto verificata attraverso un algoritmo dedicato.

Le difficoltà nel calcolo del codice fiscale inverso

Una dimostrazione di complessità nel ricavare i dati corretti del titolare di un codice fiscale è quella in cui la stessa sequenza di lettere può riferirsi a nomi e cognomi differenti: per esempio le lettere iniziali FRR possono riferirsi a diversi cognomi tra cui Ferrero, Ferraro, Ferreri, Ferrato, ecc…

Quando invece due persone condividono data e luogo di nascita e hanno nomi e cognomi uguali o molto simili danno luogo allo stesso identico codice fiscale: si parla in questo caso di omocodia.

Il legislatore ha però previsto queste situazioni e ha aggiunto la possibilità di sostituire il carattere numerico più a destra con una lettera (in base ad una precisa tabella).

Purtroppo alcuni siti di enti pubblici o di alcune aziende private non hanno tenuto in considerazione la possibilità delle omocodie e il cittadino, il cui codice fiscale risulta non compatibile con l’algoritmo che ne verifica la correttezza formale, non potrà iscrivere al servizio online dei siti in questione.

Un normale algoritmo di verifica infatti darà errore invece il sito CodiceFiscale.it segnalerà la presenza di omocodia oltre a fornire un elenco di possibili nomi e cognomi basandosi sul luogo di nascita mostrando anche le percentuali dei nomi e cognomi più probabili.

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