“Da 20 anni dono una decima dello stipendio ai poveri”: chi è Bartolo, il “Papà Africa” amico di Papa Francesco

Da venti anni Bartolo Mercuri con la sua associazione il Cenacolo aiuta i più poveri della provincia di Reggio Calabria, soprattutto ragazzi africani.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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La storia di Bartolo Mercuri, raccontata dal giornalista Domenico Iannacone nel suo programma Che ci faccio qui su Rai3, ha incantato tutti.

Bartolo è un piccolo commerciante di mobili. Oggi ha lasciato l’attività al figlio e si dedica totalmente al servizi dei poveri che vivono nella Piana di Gioia Tauro, in Calabria.

Con la sua associazione “il Cenacolo”, che ha sede nel centro di Maropati (Reggio Calabria) aiuta soprattutto i ragazzi africani che vivono nella zona e lavorano saltuariamente nel campi di arance e mandarini.

Senza Bartolo Mercuri tanti poveri non avrebbero da mangiare

Bartolo Mercuri_aiuta i poveri

Domenico Iannacone torna a far visita a Bartolo Mercuri, a circa un anno di distanza dall’ultima volta. Dopo quel viaggio Bartolo racconta di aver ricevuto tanta solidarietà da parte delle persone e diversi aiuti.

Ma c’è stato anche chi non ha apprezzato il fatto che aiutasse i migranti e gli ha bruciato due pullman. Oggi però mostra a Iannacone il pullmann nuovo, arrivato grazie ai sostegni ricevuti, e con il quale potrà mettersi al servizio dei più poveri.

La maggior parte sono ragazzi africani che sono arrivati in Italia in cerca di fortuna ma hanno trovato solo miseria e sofferenza.

Loro ormai conoscono Bartolo e lo chiamano Papà Africa. Se non ci fosse lui tantissime persone e famiglie rimarrebbero senza mangiare.

Bartolo Mercuri: “Da 20 anni dono un decima dello stipendio per i poveri”

Bartolo Mercuri_Papà Africa

Il giornalista accompagna Bartolo Mercuri per le vie di Rosarno nel primo giro con il pullman nuovo per far salire quanti ragazzi possibili, sempre tenendo conto delle norme di distanziamento previste per il Covid. I 25 ragazzi che sono saliti sul pullman li porta nella mensa dell’associazione per un pasto caldo.

Poi c’è il giro di consegne di viveri che l’uomo fa ogni giorno. Se per un giorno non lo facesse Bartolo racconta che non si sentirebbe se stesso. Una parte del cibo arriva tramite gli aiuto del Banco alimentare ma un’altra parte giunge proprio da Bartolo.

Da venti anni infatti dona la decima dei propri guadagni derivanti dal mobilificio per darli ai poveri. Questa è la sua vita e lui dice di essere così.

Iannacone a Bartolo Mercuri: “Ci rimettono i più deboli”

Bartolo rivela poi un aneddoto riguardante l’arrivo dell’elemosiniere del Papa con un furgono carico di cibo e vestiti per i suoi poveri. Proprio il Papa infatti, venuto a conoscenza del servizio e del lavoro svolto da Bartolo, avrebbe chiesto al suo elemosiniere di dargli una mano.

L’ultima tappa della giornata è la zona della tendopoli di San Ferdinando. Il gruppo di africani che abita lì vive in pessime condizioni igienico-sanitarie. Il dramma è che non riescono e non possono cambiare la loro condizione.

Il lavoro nei campi non è giornaliero e molto spesso anche per via del basso costo delle materie prime, come le arance, molta frutta rimane lì a marcire perché i proprietari non riescono a pagare tutte le spese, compresi il costo della manodopera.

È un sistema che non va e “quando il mondo è sotto sopra ci rimettono i più deboli”, commenta il giornalista.

Leggi anche: L’Africa come discarica. L’export delle nostre auto vecchie, inquinanti e pericolose

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