L’ombrellone che cercavi è finalmente a portata di clic

Valentina Cuppone
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone, classe 1982. Caporedattore de Il Digitale. Formazione umanistica, una laurea in Lettere Moderne e una specializzazione in Comunicazione della cultura e dello spettacolo all’Università di Catania. Curiosa e appassionata di ogni cosa d’arte, si nutre di libri, mostre e spettacoli. Affascinata dal mondo della comunicazione web, il suo nuovo orizzonte di ricerca è l''innovazione.
spot_img

Estate, mare, relax. Cosa ci si aspetta dalle meritate vacanze dopo un anno di lavoro, passato correndo sempre da una parte all’altra, spesso contro il tempo nella scatenata ricerca di riuscire a organizzare tutto per godersi il proprio angolo di mare? Sempre che si riesca a trovarlo. Qualcuno ha pensato a come facilitare l’organizzazione delle nostre giornate sotto il sole, all’insegna del relax e perché no del guadagno per qualcuno e del risparmio per altri, non solo di denaro ma anche di tempo, che d’estate è più prezioso che mai. Conciliare lavoro, casa, spesa, figli, famiglia, sport, vita sociale, i tanti impegni, che chiunque cerca di rispettare, d’estate è davvero complicato, colpa anche delle temperature bollenti. Ma arriva anche per noi il riposo del guerriero, le tanto agognate vacanze estive, il fine settimana al mare, e per i più fortunati, le tanto ambite due settimane di totale evasione dal tran tran quotidiano. Staccare la spina è un diritto/dovere per chiunque.

Un posto al sole: arriva Playaya

Stefano Gremo e Giulia Schillaci, fonders di Playaya.
Sdraiati in spiaggia con un buon libro o un drink tra le mani, in acqua per una nuotata, una partita a tamburelli sulla spiaggia. Necessari momenti in cui si deve avere la possibilità di svagare e di non programmare nulla. Se non fosse che a volte si rischia di far diventare anche la richiesta di un posto al sole, o meglio all’ombra, difficile e stressante. Così è capitato nel 2017 a Stefano Gremo e Giulia Schillaci. In vacanza in Sicilia, i due ragazzi piemontesi non riescono a trovare un ombrellone da noleggiare negli stabilimenti balneari della costa, vedendosi come unica alternativa divincolarsi tra il caos delle spiagge libere. Ma grazie al potere del passa parola e del network un’amica offre loro la possibilità di usare il proprio ombrellone affittato tramite abbonamento nei momenti in cui lei non è in spiaggia. Da lì la scintilla e l’idea di business. Perché non creare una piattaforma sharing economy per le spiagge? Una Blablacar degli ombrelloni, per condividere e non sprecare denaro.

Cos’è e come funzione lo sharing degli ombrelloni

Ma ecco la storia degli ideatori: Stefano è un giovane ragazzo che dopo gli studi, insieme alla sua compagna di vita e di avventure Giulia, decide di fare esperienza all’estero. Per loro è la volta dell’Australia, della Nuova Zelanda e della Thailandia. Anni definiti “di lavoro, sacrificio, emozioni e divertimento”. Poi decidono di rientrare in Italia. Un paese, il nostro, spesso complicato, dove ogni iniziativa deve superare non pochi ostacoli e dove la burocrazia a volte sembra insormontabile. Ma ci credono perché non sono bamboccioni. Non lo siamo. Con un bagaglio pieno di iniziative ritornano in patria perché, come dicono Stefano e Giulia, citando Eleanor Roosevelt, “Il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei propri sogni”. Propongono il progetto all’incubatore d’imprese dell’università di Torino e Mondo Balneare e nasce Playaya. Fondata a Torino nel 2018, la community mette in contatto chi ha acquistato un abbonamento in uno stabilimento e un bagnante dell’ultimo minuto. L’intento è quello di dare la possibilità a chi cerca un ombrellone in spiaggia di sfruttare una postazione nei momenti in cui non è utilizzata da chi l’ha precedentemente affittata. Per trascorrere ore piacevoli e rilassanti lontane dagli stress della quotidianità. E tutto a portata di clic, comodamente da uno smartphone o tablet seguendo quattro semplici mosse: registrati, cerca la località e l’ombrellone che fa per te, prenota per il tempo che è possibile. La quarta mossa? Rilassati e goditi il mare! Un nome Playaya, che è una crasi tra “spiaggia” in spagnolo e uno slang che fa pensare a un’esclamazione del tipo “Viva la spiaggia!” Un nome che si addice bene con una piattaforma che tromette tanto. A giorni sarà online e operativa sul web e tra qualche settimana come App Mobile iOs e Android. Un servizio completamente gratuito che vede la Liguria come territorio di lancio perché lì il problema della congestione delle spiagge è evidente ma basta fare un salto nelle spiagge del Salento e della Sicilia per capire che il problema è ampiamente diffuso. Piccoli spazi, poche spiagge libere e quelle private con prezzi elevati e sconvenienti.

I vantaggi degli ombrelloni condivisi: convenienza e comodità

Pubblicato da Playaya su Venerdì 6 aprile 2018

“Playaya è stata progettata appositamente per il mercato balneare con la mission di portare vantaggi, innovazione e valore attorno a un settore di grande spicco nel turismo italiano”. Così i fondatori descrivono la loro startup. In sostanza, gli ombrelloni sharing made in Italy risolvono l’organizzazione dell’ultimo minuto di tanti bagnati e offrono opportunità di guadagno nelle ore di inutilizzo a chi è cliente. Tre i target a cui il servizio di sharing si rivolge: i gestori degli stabilimenti, i clienti abbonati e quelli dell’ultimo minuto. E quanto vale non dover girare più gli stabilimenti sentendosi dire che non c’è posto e andare direttamente dove l’ombrellone ti aspetta? Venendo per di più in contro alla tua esigenza in termini di costi e orari. Quanto vale non sprecare il denaro impiegato per il noleggio dell’ombrellone quando lo si lascia vuoto? Playaya sembra essere la soluzione che aspettavamo da tempo. Zero stress e possibilità di recuperare guadagni. Lo sharing delle spiagge aggiunge valore a un settore, quello balneare, in cui a volte le risorse non vengono sfruttate appieno. Stefano e Giulia con la loro piattaforma hanno saputo coniugare il piacere e la convenienza, creando vantaggi per chiunque usufruisca del servizio. L’ombrellone che cervavi è finalmente a portata di clic. di Valentina Cuppone

spot_img

Correlati

AI generativa e meh-diocrity: come cambia la nostra creatività nell’era della digitalizzazione

Cosa c'entrano l'AI generativa, il concetto di meh-diocrity e la creatività? E in quale...

Super Intelligenza Artificiale: è countdown! Mancano solo 3 anni al supercervellone robotico

Super Intelligenza Artificiale (SIA), tra tre anni, o al massimo 8, la tecnologia sarà...

Alternativa plastic free per assorbenti e pannolini: ecco la spugna riciclabile

Spugna riciclabile per assorbenti e pannolini: migliorare la qualità di accessori così indispensabili nella...
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone, classe 1982. Caporedattore de Il Digitale. Formazione umanistica, una laurea in Lettere Moderne e una specializzazione in Comunicazione della cultura e dello spettacolo all’Università di Catania. Curiosa e appassionata di ogni cosa d’arte, si nutre di libri, mostre e spettacoli. Affascinata dal mondo della comunicazione web, il suo nuovo orizzonte di ricerca è l''innovazione.
spot_img