Fedez investe su Zerogrado: l’app che trasforma i follower in fan

Valentina Cuppone
Valentina Cuppone
Valentina Cuppone, classe 1982. Caporedattore de Il Digitale. Formazione umanistica, una laurea in Lettere Moderne e una specializzazione in Comunicazione della cultura e dello spettacolo all’Università di Catania. Curiosa e appassionata di ogni cosa d’arte, si nutre di libri, mostre e spettacoli. Affascinata dal mondo della comunicazione web, il suo nuovo orizzonte di ricerca è l''innovazione.
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Alla fine del 2016 nasce a Treviso Zerogrado, la software company che si pone l’obiettivo di abbattere le barriere tra i produttori di contenuti video sul web e utenti. Il fine è quello di fidelizzare i followers e creare partecipazione. La conseguenza? Aumentare le vendite di merchandising e di contenuti premium. Come? Tramite quiz a premi e dinamiche di gamification. Cosa occorre? Sapere utilizzare l’unico servizio che certamente chiunque di noi usa: le piattaforme di messaggistica istantanea. Sfruttare semplicemente le potenzialità della comunicazione verbale. Facebook per l’occidente, WeChat per l’oriente. E cosa c’è di più intimo di un messaggino ricevuto da un amico? Zerogrado si avvale proprio di questo. Creare la stessa complicità, o l’illusione di questa (fa poca differenza), che può esserci tra noi e un nostro contatto della rubrica telefonica.

Crediamo che i Creator debbano essere liberi dalle dipendenze di modelli superati. Crediamo che siano necessari strumenti che permettano loro di crearsi un business auto-sostenibile, così da potersi concentrare su ciò che amano fare, che è ciò per cui li amiamo: contenuti straordinari. Crediamo che per i Fan debba essere semplice supportarli e avere esattamente ciò che si aspettano da loro. Questo è possibile solo azzerando i gradi di separazione, con un nuovo modo di comunicare, capace di unire in una intimità senza precedenti.

Così recita il manifesto pubblicato sul sito ufficiale dell’app. Una chiara dichiarazione di intenti che ne testimonia il compito e l’obiettivo prefissato.

Addio ai gradi di separazione

Hanno cominciato i social media, con Facebook in testa, ad accorciare le distanze e a rendere veramente più piccolo questo mondo. La teoria semiotica e sociologica dei sei gradi di separazione, che si basa sul pensiero della società come rete formata da nodi, ha descritto per lungo tempo le possibili e ipotetiche connessioni che si possono instaurare tra gli individui. L’apice di questa teoria viene raggiunto negli anni Sessanta, quando è ancora imprevedibile il cambiamento radicale portato dalla società dell’informazione e dalla rivoluzione di internet. La rete oggi è diventata digitale. I rapporti vengono gestiti per lo più su internet e attraverso le sue infinite possibilità. Tra cui, appunto, quella più evidente di accorciare le distanze, non solo tra conoscenti lontani, ma anche tra chi proprio non si è mai visto. Leggi anche: L’amore ai tempi dei social: come cambiano le relazioni nell’era digitale I nostri amici sui social non sono più solo persone a cui abbiamo stretto almeno una volta nella vita la mano. Ma diventano nomi che fanno parte di un gruppo su Facebook, entità astratte che probabilmente non vedremo mai “dal vivo”, ma che di sicuro aumentano in modo esponenziale il capitale sociale di cui possiamo disporre.

I contatti diventano molteplici

I co-founder di Zerogrado lo sanno e si avvalgono forse proprio di questo ragionamento per sfruttarlo e proporre la loro startup innovativa che mira ad abbattere le barriere tra l’influencer e chi lo segue. L’app compie un ulteriore passo in avanti. Cerca infatti di sollecitare, all’interno della moltitudine di followers che può avere un qualsiasi youtuber, l’instaurarsi di uno dei sentimenti che, nonostante le evoluzioni tecnologiche di cui il mondo è oggi capace, sembra restare il movente principe di qualsiasi relazione. La confidenza. Immaginare che il personaggio seguito sui canali social possa essere davvero in diretto contatto con noi. E questo può diventare un vantaggio per la star, un privilegio per il fan. Leggi anche: Dall’influencer al social media manager: le 10 professioni che fino a 10 anni fa non esistevano Leggi anche: Da grande voglio fare l’influencer: a Madrid la prima università per diventarlo

Smantellare le distanze con i propri follower

La startup di Treviso, fondata da Vladimiro Mazzotti, Renzo Giust e Massimo Scarpis, riduce le distanze tra le icone e i fan integrando l’app con le piattaforme di messaggistica istantanea, raggiungendo direttamente sul proprio telefonino ogni singolo utente interessato. Alla pubblicazione di un contenuto video da parte dello youtuber viene inviata una notifica come avviso, in modo da raggiungerlo in tempo reale e da aumentare il grado di partecipazione rispetto ai social media tradizionali. La percentuale che il video possa essere visualizzato impenna vertiginosamente. Incrementando il business e la notorietà. Un sistema che non si basa più sulla relazione da uno a molti ma che scavalca questa dimensione per raggiungerne una più immediata e non mediata da altri canali. Un rapporto uno a uno con il proprio divo.

Tutti i vantaggi di Zerogrado

Per ottenere questo risultato il team di Zerogrado mette a punto un metodo preciso che si articola sostanzialmente in tre fasi. Tre operazioni congiunte alla dinamica del gamefication che, in una società come quella italiana cresciuta a pane e quiz, non potrà che ottenere un buon seguito. Alzi la mano infatti chi non ha mai seguito Mike Buongiorno o Gerry Scotti. Tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo sfidati al suon di «è la tua risposta definitiva? L’accendiamo?». E anche sul web il sistema del gioco a premi può ottenere risultati importanti. Unito poi alla venerazione per il nostro personaggio del cuore, si crea un mix promettente. Ingaggiare, fidelizzare, monetizzare. Questi gli strumenti per potenziare i video creator e creare un’esperienza immersiva e di contatto diretto con il proprio idolo. L’app prevede che le dinamiche di gioco producano l’engagement dei fan e che l’interazione dia la possibilità di gratificare i più fedeli con premi, come ad esempio lo sblocco di contenuti premium. Infine, una piattaforma integrata nel sistema permette la vendita di prodotti esclusivi. Un business completo dunque, che va dalla diffusione dei contenuti alla cura della reputazione, dalla coltivazione della propria community al merchandising. I fan vivono un’esperienza familiare e il creatore di contenuti video ha la possibilità di avere un controllo assoluto sulla propria attività in rete grazie a un’apposita dashboard che registra l’andamento del canale. Inoltre, sfruttando i big data, un database registra le caratteristiche del fan in modo da non essere più un semplice numero ma mantenere la sua precisa identità. Anche se calato nella dimensione dispersiva dei seguaci di un influencer.

Fedez tra gli investitori

L’app ha già raccolto 1,3 milioni di euro da imprenditori digitali e artisti. Tra loro Mauro Del Rio, Fabio Cannavale, Nicola Lambretti, Marco Ferrari e Marco Franciosa. Nata pensando ai tanti youtuber che si aggirano sui social, in futuro coinvolgerà anche sportivi. Alcuni test sono infatti stati effettuati da El Shaarawy. Ora anche Fedez investe sulla startup innovativa. Da rapper a imprenditore? Non lo sappiamo, forse intendeva solo fare un regalo alla neomoglie. di Valentina Cuppone  

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