Di Maio: “30 minuti di Internet gratis per tutti e No a Link Tax, è una tassa bavaglio”

Silvia Buffo
Silvia Buffo
Silvia Buffo, 1985, giornalista. Ha fondato e dirige Il Digitale. Formazione classica e filologica, un dottorato di ricerca in Letteratura italiana, sui legami tra scrittura e nuovi media. “La bellezza è promessa di felicità” è il suo motto, che ha delicatamente rubato a Stendhal.
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Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio è così intervenuto all’Internet Day 2018 in corso alla camera: “Accesso alla rete è un diritto primario di ogni singolo cittadino”.

Lo stato dovrà garantire 30 minuti al giorno di connessione gratuita ad Internet per tutti, stando alle sue parole è uno fra gli obiettivi di governo:

“Immagino uno Stato che garantisca almeno 30 minuti di connessione a internet a chi non può permetterselo. Siamo al lavoro su questo, l’accesso a internet è un diritto primario di ogni singolo cittadino”.

Leggi anche: La scuola digitale per cittadini più consapevoli: l’evoluzione di “Rousseau”

CULTURA PER CONTRASTARE LE fake news

Un ulteriore intervento di Di Maio riguarda le fake news:

“L’Europa dovrebbe puntare sulla cultura e sull’istruzione per riconoscere le fake news, e invece si preferisce puntare sulle tasse. Il potere di decidere cosa possa essere pubblicato non può essere messo nelle loro mani. Se non è un bavaglio questo, ditemi voi cos’è”.

E dulcis in fundo le nuove norme Ue sulla tutela del diritto di autore, Di Maio mette in guardia sui pericoli della riforma bavaglio in mano alle lobby come le ha definite:

“La Rete oggi è davanti ad un grande pericolo: quello della riforma del copyright. Per me l’Unione Europea dovrebbe puntare sull’educazione e non su provvedimenti come la link tax, che sarebbe una tassa bavaglio”.

Riforma Ue copyright in mano alle lobby

Aggiunge Di Maio:

“La rete è al centro del cambiamento, e il cambiamento non può più aspettare. Faremo tutto quello che è in nostro potere per contrastare la direttiva sul copyright al Parlamento europeo, e qualora dovesse passare decideremo se recepirla o meno. Qualcosa in quei palazzi non sta funzionando. Una città intera di lobbisti che si muovono all’interno dell’Ue senza dire a nessuno cosa fanno, e i registri delle lobby non bastano”.

Leggi anche: Riforma Ue Copyright: distruggerà la libertà di espressione in Internet?   di Silvia Buffo

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