A parità di età, il cervello femminile risulta 3 anni più giovane di quello maschile: invecchia più lentamente

Uno studio americano ha dimostrato come in due individui, uomo e donna della stessa età, il cervello femminile risulti più giovane di qualche anno.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
spot_img

Cervello femminile, la biologia non mente. La donna è più giovane dell’uomo, lo è almeno quando parliamo di cervello umano.

In base a uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Science, dal punto di vista metabolico il cervello femminile risulta in media di tre anni più giovane di quello degli uomini della stessa età.

Cervello femminile, gli studi sull’invecchiamento cerebrale

Cervello femminile, gli studi sull'invecchiamento cerebrale

Appare chiaro dallo studio il perché le donne in età avanzata siano spesso, nei compiti cognitivi di memoria, ragionamento e risoluzione di problemi, più reattive rispetto agli uomini. In pratica i meccanismi del metabolismo cerebrale potrebbero spiegare alcune differenze osservate tra uomini e donne durante la fascia della così detta terza età.

In pratica il cervello funziona in questo modo: il nostro organo consuma zuccheri, ma il modo in cui lo fa cambia in base all’età.

Bambini e adolescenti impiegano parte di queste riserve energetiche in un processo chiamato glicolisi aerobica, che sostiene lo sviluppo e la maturazione cerebrale. La percentuale del glucosio investito in questo compito cala progressivamente con il passare degli anni. Questo processo era già ben conosciuto e documentato, ciò che invece era poco noto riguarda le differenze nel metabolizzare gli zuccheri tra uomo e donna.

Lo studio di alcuni scienziati americani

Alcuni scienziati della Scuola di Medicina dell’Università di Washington a St. Louis hanno usato la tomografia a emissione di positroni, cioè  una tecnica diagnostica medica di medicina nucleare utilizzata per la produzione di bioimmagini, è quindi possibile vedere chiaramente l’interno del corpo umano a seconda della parte presa in esame.

Tale pratica è servita per misurare il flusso di sangue e glucosio nel cervello di 205 volontari, 121 donne e 84 uomini, tra i 20 e gli 82 anni di età.

Per ciascun uomo è stata valutata la percentuale di zuccheri impegnata durante la metabolizzazione del glucosio, in varie aree cerebrali. Questi dati, insieme a quelli relativi all’età anagrafica dei partecipanti maschi, sono stati inseriti in un software “istruito” ad hoc per elaborare i dati maschili, per cercare una relazione tra i due fattori.

Al programma, indirizzato nel calcolo dei dati maschili, è stato chiesto di calcolare l’età delle volontarie donne a partire dal loro metabolismo cerebrale: il software ha dato come risultato un’età di 3,8 anni in meno rispetto alla reale età anagrafica.

I ricercatori hanno allora provato il procedimento opposto. Hanno istruito il programma con i dati sul metabolismo cerebrale ed età delle donne, per calcolare l’età dei maschi nella seconda fase.

Il risultato finale ha confermato la validità del modello di calcolo precedente: i cervelli dei volontari maschi apparivano in media 2,4 anni più vecchi rispetto alla loro età.

In passato era stato già ampiamente dimostrato che il cervello tende a restringersi quando si arriva a un invecchiamento avanzato, in particolare quello maschile perde volume più velocemente di quello femminile.

Durante quelli studi le cause di questo processo di perdita del volume erano state identificate nelle differenze ormonali, nonché nelle differenti modalità di risposta delle varie aree cerebrali quando queste sono soggette alla sollecitazione ormonale.

Il dottor Manu Goyal, uno degli autori dello studio ha tenuto a precisare che:

La differenza media tra l’età cerebrale calcolata tra uomini e donne è significativa, e il nostro metodo è riproducibile.

Lo studio è stato pubblicato su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) una delle più importanti riviste di divulgazione scientifica americane. Emerge tuttavia la necessità di ulteriori studi di approfondimento.

Altre differenze tra il cervello femminile e quello maschile

Altre differenze tra il cervello femminile e quello maschile

Ulteriori studi elaborati negli anni hanno inoltre dimostrato altre significative differenze tra i cervelli delle donne e degli uomini. È dimostrato infatti che le donne tendono ad avere una corteccia cerebrale (ovvero quella zona del cervello che rappresenta il principale centro di elaborazione e integrazione delle informazioni nervose presente a livello del sistema nervoso centrale) più spessa rispetto agli uomini, fatto che a volte è stato messo in correlazione con punteggi migliori in test cognitivi e di intelligenza.

Leggi anche: UK, il femminicidio di Sarah Everard scuote Londra e riaccende il dibattito sulla violenza contro le donne

spot_img

Correlati

Chi è Alessandro Araimo, CEO di Warner Bros Discovery che ha portato Fazio e Amadeus sul NOVE

Alessandro Araimo è Executive Vice Presidente, General Manager e Amministratore Delegato di Warner Bros....

Antitrust restituisce 122 milioni a 600mila consumatori: “Beneficenza e sponsorizzazione li penalizzano”

Nella giornata di ieri 17 aprile il presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del...

Stellantis, approvato il maxi stipendio del CEO Carlos Tavares: quanto guadagnerà al giorno

Il 70,2% degli azionisti di Stellantis, nata dalla fusione di PSA e Fiat-Chrysler, ha...
Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
spot_img